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Indagine sui processi di partecipazione giovanile

Data: 18/11/2011

I ragazzi che fanno esperienze di partecipazione nei vari contesti della vita hanno atteggiamenti, stili di vita e comportamenti diversi da quelli dei loro coetanei. È una delle conclusioni di Ftp, forme in trasformazione della partecipazione, un rapporto di ricerca sui «processi partecipativi dei giovani e sui loro effetti» presentato nei giorni scorsi.

L'indagine, realizzata da Arciragazzi e dal centro di ricerca Cevas, aveva lo scopo di indagare «i processi di partecipazione e cittadinanza di ragazzi dai 14 ai 30 anni», attraverso lo studio delle «relazioni tra i processi partecipativi in famiglia e a scuola, le pratiche di associazionismo e la propensione ad assumere forme di responsabilità e impegno civico e sviluppare atteggiamenti attivi e propositivi nei confronti del futuro».

Il metodo scelto è stato una rilevazione online aperta a tutti interamente basata sul web e sui social media.

Alla rilevazione, completamente anonima, hanno risposto 2.070 giovani. I questionari ritenuti validi sono stati 1.410, compilati da ragazzi provenienti da tutte le regioni italiane; tra questi l’83,5% sono studenti o studenti-lavoratori e l’età media è di 21 anni. Circa il 20% sono stati giovanissimi di età compresa tra 14 e 17 anni.

Le ragazze hanno risposto in maggiore misura dei ragazzi (56% del campione contro il 44% maschi).

In chiave generale, secondo quanto emerso da Ftp, un giovane su quattro (25%) fa parte di associazioni ricreative o culturali, il 18% di associazioni volontariato, il 14% degli scout. Circa il 18% invece, cioè due giovani su dieci, non ha mai fatto parte di alcuna associazione, né di gruppi parrocchiali, scout o comitati studenteschi.

Questa doppia velocità influenza molto le risposte del campione in alcuni dei quesiti fondamentali dell'indagine. Infatti il 59,4% di coloro che non hanno avuto alcuna esperienza di associazionismo nutre un basso livello di 'Speranza verso il futuro e nella possibilità di cambiamento', quota che scende al 35,4% tra coloro che invece sono impegnati in realtà associative. Inoltre, con «la sperimentazione di più appartenenze ad associazioni diminuisce la propensione ad accettare raccomandazioni e ricercare favoritismi»: il 62,4 % dei ragazzi impegnati in almeno tre realtà associative rifiuta la raccomandazione, punteggio che scende al 44,8% per i ragazzi “disimpegnati”.

Anche l'adesione a modelli proposti da media e tv mostra medesimo andamento. Inoltre, tra i giovani che frequentano associazioni e realtà del volontariato è più forte la consapevolezza civica: solo il 7,8% si astiene dal voto.

Sito web: http://www.minori.it/node/3062


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