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Prodotti di qualità Ue: c’è il regolamento

Data: 18/09/2012

Dimezzato a sei mesi il tempo per la registrazione di un prodotto. Con le Stg tutelate anche le ricette. Etichetta per i prodotti di montagna e in futuro anche per quelli delle isole.


13 Settembre 2012


A larga maggioranza il Parlamento europeo ha dato il via libera alle nuove norme a garanzia della qualità dei prodotti agroalimentari.
Le nuove regole approvate in prima lettura (dopo un accordo informale con il Consiglio raggiunto a giugno) con 528 voti favorevoli, 57 voti contrari e 33 astensioni, ridurranno il tempo di risposta della Commissione europea a una richiesta di registrazione di prodotto da 12 a soli 6 mesi.
Ridotto anche il periodo concesso per sollevare obiezioni.

Tutte le associazioni di produttori, trasformatori o produttori-trasformatori potranno adottare misure per proteggere i nomi di loro proprietà e promuovere l'autenticità e la reputazione dei loro beni.
Le associazioni di produttori potranno monitorare la posizione dei loro prodotti sul mercato, ma non avranno il diritto di creare sistemi di gestione del volume di prodotti protetti prodotti o per aggiustare offerta e domanda, come invece voleva la Commissione Agricoltura.

I produttori che richiedono un'etichetta di Specialità tradizionale garantita (Stg) dovranno dimostrare di essere su un mercato domestico da 30 anni, rispetto ai 25 anni di oggi. Il nuovo regime Stg tutelerà non solo i metodi di produzione tradizionali, ma anche le ricette.
La nuova normativa introduce anche un'etichetta per consentire ai produttori di montagna di promuovere il valore aggiunto dei loro prodotti.
Etichette per i prodotti provenienti da isole e un nuovo schema per l'agricoltura locale e la vendita diretta potrebbero essere introdotte un anno dopo l'entrata in vigore delle nuove regole.

Le definizioni in sintesi: Dop, Igp, Stg
La Denominazione di origine protetta (Dop) è utilizzata per i prodotti fabbricati, trasformati e preparati in una determinata zona (come per il Parmigiano Reggiano).
L'Indicazione geografica protetta (Igp) è utilizzata per i prodotti per i quali almeno una fase della produzione avviene nella regione determinata.
La Specialità tradizionale garantita (Stg) è appannaggio di produttori che utilizzano un metodo riconosciuto come tradizionale.

Le positive reazioni italiane
Per Giovanni La Via le nuove norme «danno la possibilità a chi opera nel settore dell'agroalimentare di valorizzare meglio i prodotti e le peculiarità territoriali».
Il segnale forte che si vuole lanciare, per La Via, è quello di investire sulle qualità dei prodotti tipici territoriali e su una sempre maggiore consapevolezza del consumatore circa la reale provenienza ed il processo produttivo che caratterizza un dato prodotto.
Riguardo le Stg afferma di aver «spinto in questa direzione pensando alla valorizzazione e alla promozione dei territori, delle imprese e delle professionalità che muovono i comparti dei prodotti tipici».

Giancarlo Scottà sottolinea che il lavoro di squadra tra la delegazione del Parlamento, le altre istituzioni e l'associazione italiana che rappresenta i consorzi, ha consentito di «ottenere risultati importanti, in primis la protezione ex-officio, per cui gli Stati Membri devono tutelare le produzioni soggette a marchio, anche qualora fossero utilizzate come ingredienti di prodotti lavorati, senza attendere la denuncia da parte dei produttori».
Scottà rimarca come il voto sia il «coronamento di un percorso iniziato nel 2009», ma anche che c'è ancora da lavorare, come sulla «programmazione dei volumi su cui non siamo riusciti a trovare un accordo, nonostante questo sia uno strumento fondamentale, richiesto in primo luogo dagli operatori delle filiere produttive, per consentire un equilibrio tra domanda e offerta di mercato».


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