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Riforma Pac: tutte le novità votate al Parlamento europeo

Data: 05/02/2013

La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato i testi della nuova Politica agricola Comune: pagamenti diretti, sviluppo rurale, mercati, regolamento di monitoraggio. De Castro: un successo per lavoro e impresa. Ora altri passi istuzionali.


24 Gennaio 2013


La Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha completato in due giornate di voto l'iter di approvazione delle modifiche alla riforma della Politica agricola comune post 2014.
La prima seduta è stata dedicata a pagamenti diretti, sviluppo rurale e Ocm unica, poi è stato votato il regolamento orizzontale sulla gestione e sul monitoraggio della Pac.

Il regolamento di monitoraggio
A riguardo di quest'ultimo, le novità approvate in Commissione, ha spiegato il presidente della Commissione Agricoltura Paolo De Castro, prevedono l'introduzione di importanti strumenti di flessibilità per gli Stati Membri.
Per i paesi a programmazione regionale sarà possibile compensare le somme non utilizzate di uno o più programmi di sviluppo rurale con somme spese oltre tale limite da altri programmi, sempre di sviluppo rurale.
Sul fronte del greening, cioè la componente ambientale legata ai pagamenti diretti, il mancato rispetto dei requisiti non influenzerà l'erogazione dei pagamenti di base.
In caso di conferma per gli anni successivi degli importi percepiti l'anno precedente, gli agricoltori potranno presentare domande di pagamento pluriennali.
Previste anche misure di sostegno per le regioni i cui agricoltori versano in gravi difficoltà finanziarie a seguito di condizioni eccezionali: qui gli Stati Membri potranno incrementare fino all'80% (anziché del 50% per i pagamenti diretti e del 75% per lo sviluppo rurale) la percentuale degli anticipi sulla Pac.

Imprese e redditi degli agricoltori al centro
Riguardo pagamenti diretti, sviluppo rurale e Ocm unica, per De Castro, «gli emendamenti approvati rispecchiano quei criteri cardine che hanno guidato il nostro lavoro: maggiore flessibilità di applicazione delle misure, meno burocrazia e definizione di strumenti di gestione delle crisi di mercato. Un mix di obiettivi che rimettono al centro le imprese e i redditi degli agricoltori».

Pagamenti diretti: 44 milioni di euro in più all'Italia
Tra le novità più significative segnalate da De Castro c'è il nuovo criterio di ripartizione delle risorse che non permetterà a nessun Stato Membro di percepire meno del 65% della media Ue e che si tradurrà per l'Italia in un aumento di circa 44 milioni di euro annui a regime.
In merito alla distribuzione degli aiuti all'interno degli Stati Membri, maggiore attenzione sarà dedicata ad aree e settori dove una riduzione degli aiuti troppo repentina potrebbe impattare negativamente sui redditi dei produttori agricoli.
Significa che al termine del periodo di applicazione delle nuove regole (2020) i premi non saranno ridotti di più del 30% rispetto al primo anno di applicazione (2015).
Gli Stati Membri potranno adottare un proprio sistema di convergenza interna per uniformare una parte dei titoli di pagamento.
Un sistema flessibile in cui la componente greening potrà essere distribuita proporzionalmente per ogni singolo agricoltore e insieme al pagamento di base.

Le novità del greening
Riguardo la componente ambientale legata ai pagamenti diretti, appunto il greening, anche le aziende con certificazione ambientale, agricoltura biologica, che già rispettino pratiche agro ambientali di sviluppo rurale avranno automaticamente diritto ai pagamenti verdi, così come saranno esonerate anche le aziende il cui 75% della superfice è coltivata a riso.

Quanto alla diversificazione delle colture saranno esonerate le aziende con superficie inferiore ai 10 ettari, mentre per le superfici tra 10 e 30 ettari saranno previste almeno due colture e sopra i 30 ettari tre colture, mentre la proposta della Commissione europea prevedeva tre colture per tutte le superfici superiori ai 3 ettari.

Esonero per olivi e agrumi
Fondamentale la modifica al capitolo dell'Ecological Focus Area, che include l'esonero sia per tutte le colture arboree, come le produzioni mediterranee dell'olio d'oliva e degli agrumi, sia per le aziende di dimensione inferiore ai 10 ettari.
Per le restanti aziende ci sarà invece l'obbligo della coltivazione del 3% della superficie ad area ecologica, mentre la proposta della Commissione europea prevedeva l'obbligo del 7% per tutte le aziende.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_2307,00.html


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