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“Secondo Raduno delle Maschere Antropologiche”

Data: 22/02/2013

La Pro Loco Tricarico invita al “Secondo Raduno delle Maschere Antropologiche” - Tricarico, Sabato 2 Marzo 2013 partenza corteo ore 16.00

Il raduno avrà una valenza internazionale data la partecipazione dei seguenti gruppi mascherati:

• Per la Basilicata:
Aliano, Satriano di Lucania, Salandra, Cirigliano, Teana, Montascaglioso, San Mauro Forte e le famose maschere di Tricarico;

• Per la Puglia: Manfredonia (FG), Alessano (LE), Crispiano (TA) e Putignano (BA);

• Per il Molise: Il Diavolo di Tufara (CB);

• Per la Lombardia: Il Badalisc (BS);

• Per il Tirolo Austriaco: Il Krampus;

• Per la Sardegna: I Mamutzones di Samugheo (OR) e SOS Turcos di Ollolai (NU).


L’idea della Manifestazione nasce in seguito ad un percorso avviato da decenni dall’Associazione Turistica “Pro Loco” di Tricarico, atta ad attivare una rete di collegamento non solo con i Carnevali della stessa Basilicata, ma dell’Intera Italia. Percorso consolidato nel 2009, vista l’adesione alla FECC (Federazione Europea Città del Carnevale), partecipa nel 2010-2011 al progetto Cantieri Creativi, finanziato dalla Fondazione per il Sud, costituendo una Rete di Carnevali del Sud Italia con Putignano (Ba), Alba Adriatica (Te), Crispiano (Ta), Castrovillari (Cs), Misterbianco (Ct), e Villa Literno (Ce) da ciò nasce l’idea della creazione di un evento unico nella regione Basilicata: il Raduno delle Maschere Antropologiche!


Cenni sulle tradizioni di Tricarico:
Il carnevale di Tricarico (Basilicata), caratterizzato dalle maschere delle mucche e dei tori (L' màsh-k-r, nel dialetto tricaricese) che rappresentano una mandria in transumanza. All'alba del 17 gennaio, giorno in cui i cattolici ricordano Antonio Abate, il santo protettore degli animali, è usanza che i fedeli, insieme ai propri animali per i quali si invoca la benevolenza del santo e che per l'occasione vengono agghindati con nastri, collanine e perline colorate, compiano tre giri intorno alla chiesa a lui dedicata per poi ricevere, a chiusura della messa, la benedizione da parte del prete.

Lo stesso rituale è osservato dalla "mandria", prima di muoversi verso il centro storico e percorrerne tutti gli antichi rioni. Tricarico viene, così, svegliata dal suono cupo dei campanacci. La sfilata delle maschere si ripete l'ultima domenica prima della chiusura del carnevale con maggiore partecipazione popolare, trattandosi di giorno non lavorativo.

Si riporta, di seguito, la descrizione che ne ha dato Carlo Levi:
« ... andai apposta a Tricàrico, con Rocco Scotellaro. Il paese era svegliato, a notte ancora fonda, da un rumore arcaico, di battiti di strumenti cavi di legno, come campane fessurate: un rumore di foresta primitiva che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto; e tutti salivano sul monte, uomini e animali, fino alla Cappella alta sulla cima .... Qui venivano portati gli animali, che giravano tre volte attorno al luogo sacro, e vi entravano, e venivano benedetti nella messa, con una totale coincidenza del rituale arcaico e magico con quello cattolico assimilante... »

Diverse le chiavi di lettura, da quella che l'interpreta come un momento di rivalsa delle classi meno abbienti nei confronti dei "potentati" a quella che lega la rappresentazione a riti pre-cristiani, poi "mediati" dal cristianesimo attraverso la figura di sant'Antonio abate.

Le "mucche" e i "tori" sono impersonati da uomini (la partecipazione è interdetta alle donne). I partecipanti mimano l'andatura ed i movimenti degli animali, comprese le "prove di monta" dei tori sulle mucche. La rappresentazione non è svincolata dalla realtà contemporanea poiché, sebbene la cultura locale sia meno "rurale" di un tempo, Tricarico è collocata su una via di transumanza e le mandrie ancora oggi l'attraversano.



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