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Data: 15/10/2014

Avete una modalità per monitorare e valutare i progetti che sostenete ogni anno?
Noi abbiamo un rigido controllo amministrativo e contabile su tutti i progetti. Le somme che mettiamo a disposizione sono erogate in tranche e legate agli stati di avanzamento dei progetti. L’Ufficio Otto per Mille ha inoltre contatti diretti continui con gli enti beneficiari. In presenza di anomalie interrompiamo le erogazioni. Questo sottopone l’Ufficio ad una mole di lavoro molto importante, ma svolto con estrema attenzione e precisione. Misurare l’impatto del progetto sul territorio è, per definizione, più complesso. Abbiamo avuto dei collaboratori che hanno monitorato le attività in Africa e in alcuni Paesi dell’America Latina e i risultati sono stati positivi, anche in presenza di qualche criticità.
Non sfugge a nessuno la difficoltà fisica, culturale, metodologica e il costo di questi controlli. Altra soluzione adottata, che fino ad ora ci soddisfa, è quella di far ricadere i controlli nell’ambito dei rapporti operativi che abbiamo stabilito con alcune grandi organizzazioni umanitarie del mondo protestante, di cui noi siamo parte integrante. Per il futuro prevediamo un incremento dei controlli, anche con nuove missioni ad hoc.

L’opinione pubblica sembra gradire la vostra modalità trasparente e “laica” di utilizzare i fondi dell’8×1000 dell’Irpef, almeno a giudicare dall’incremento importante del numero di firme. Perché un cittadino dovrebbe scegliere di destinare il suo 8×1000 alla Chiesa Valdese?
La trasparenza e la laicità sono merce rara nel nostro paese e forse per questo stupiscono. O meglio hanno stupito 613.000 cittadini che hanno messo la firma per dare il loro Otto per Mille all’Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste. Noi li ringraziamo tutti e siamo convinti che insieme possiamo dare speranze e costruire un mondo più giusto e accogliente.

Modulistica per la presentazione dei progetti


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