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Europa Creativa e Erasmus+: i primi risultati nei settori istruzione, formazione e cultura all’avvio della nuova programmazione

Data: 27/10/2014

A poco più di 10 mesi dall’inizio della nuova programmazione 2014-2020 è già possibile effettuare una interessante valutazione dei primi risultati maturati dai programmi comunitari Europa Creativa e Erasmus+.
Tali programmi, molto attesi a livello europeo, hanno rappresentato le prime opportunità di candidatura per gli operatori dei settori culturali e dell’istruzione e formazione, avendo lanciato i primi bandi nel dicembre 2013 con scadenza nel corso del 2014. Con i risultati pubblicati nei mesi di agosto e settembre è pertanto possibile tracciare un primo andamento delle candidature e delle percentuali di partecipazione, facendo emergere il tasso di successo dei partecipanti italiani.

Relativamente a Europa Creativa, i primi bandi per il Sottoprogramma Cultura sono stati emanati il 13 dicembre 2013 con scadenza a marzo 2014. Una delle quattro call pubblicate (bando EAC/S16/2013) si rivolgeva allo schema di progetti denominati “European cooperation projects” con cui la Commissione europea supporta i settori culturali e creativi europei nella loro capacità di operare a livello transnazionale e internazionale, promuovendo allo stesso tempo la circolazione transnazionale dei prodotti culturali e creativi e la mobilità di coloro che lavorano in questi settori (in particolare gli artisti).

Le proposte progettuali sostenute nell’ambito del bando si suddividono in due categorie:
• i progetti di cooperazione su piccola scala: iniziative che coinvolgono almeno 3 enti di 3 diversi Paesi per le quali il cofinanziamento della Commissione può raggiungere il 60% dei costi eleggibili, ma non superare i 200.000 euro;
• i progetti di cooperazione su larga scala: iniziative che coinvolgono almeno 6 enti di 6 diversi Paesi; in questo caso il cofinanziamento della Commissione può raggiungere il 50% dei costi eleggibili corrispondenti ad un massimo di 2.000.000 euro.

Dalla valutazione dei progetti presentati è emersa una maggiore percentuale di successo riferita ai progetti di larga scala.
Complessivamente, infatti, per i progetti di cooperazione su piccola scala sono stati presentati a livello europeo 337 progetti, di cui soltanto 37 sono stati approvati (per un tasso di successo pari al 10,98%). E’ interessante notare come 62 di questi fossero capofilati da enti italiani, rappresentando pertanto la nazione con il maggior numero di candidature (seconda è la Spagna con 31 progetti presentati). Rispetto al numero dei progetti candidati che sono stati selezionati per il finanziamento si annoverano, però, solo 4 progetti (corrispondente ad un tasso di successo pari al 6,45%).
Al contrario, per i progetti di cooperazione su larga scala, a livello europeo sono stati presentati sotto questa categoria 74 progetti di cui 21 approvati, per un tasso di successo pari al 28,38%. Anche in questo caso l’Italia ha rappresentato uno degli Stati con il maggior numero di progetti candidati (13, seconda solo alla Francia che ha candidato 14 progetti). La percentuale di successo è stata tuttavia migliore rispetto alla performance dei progetti su piccola scala: dei 13 progetti candidati ne sono stati approvati 3, con un tasso di successo che è dunque pari al 23,08%.
Risultati selezione delle candidature (progetti su piccola e larga scala)

Passando al programma Erasmus+, i primi risultati della valutazione delle candidature presentate sul bando pubblicato il 12 dicembre 2013 (bando EAC/S11/13) consentono di tracciare un quadro della partecipazione italiana a tre tipologie di progetti di particolare interesse per i settori dell’istruzione e formazione, ovvero i Partenariati strategici, le Alleanze della conoscenza e le Alleanze delle abilità settoriali, sostenuti nell’ambito dell’Azione chiave 2 "Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi" del programma.

I Partenariati strategici offrono l’opportunità a istituti ed organismi di istruzione e formazione, imprese, enti pubblici e organizzazioni della società civile attive in diversi settori socio-economici di cooperare per lo sviluppo e trasferimento di pratiche educative e formative innovative, lo scambio di esperienze, la modernizzazione istituzionale e l'innovazione sociale. Questi progetti, che possono essere settoriali o transettoriali, coinvolgono generalmente almeno 3 partner di diversi Paesi e possono ricevere dall’UE una sovvenzione massima di 150.000 euro all’anno, per un periodo di 2 o 3 anni.


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