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La Commissione presenta la normativa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici

Data: 14/01/2015

A soli 50 giorni dall’annuncio di un piano di investimenti per l’Europa ambizioso per promuovere l’occupazione e la crescita, la Commissione europea ha adottato una proposta legislativa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici, che sarà istituito in stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (BEI).


Il Fondo costituisce il fulcro dell’offensiva sugli investimenti del Presidente Juncker, che mobiliterà almeno 315 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati in tutta l’Unione europea. Saranno sostenuti soprattutto gli investimenti strategici, ad esempio nella banda larga e nelle reti energetiche, e le imprese di dimensioni più piccole che contano un massimo di 3 000 dipendenti. La proposta istituisce inoltre un Polo europeo di consulenza sugli investimenti per contribuire all’individuazione, la preparazione e lo sviluppo di progetti in tutta l’Unione. Una riserva di progetti di investimento europei migliorerà infine l’informazione degli investitori sui progetti esistenti e futuri.

Il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Questa Commissione fa sul serio. Con la proposta sul Fondo europeo per gli investimenti strategici manteniamo, insieme al nostro partner, la BEI, l’impegno assunto in novembre dinanzi alla plenaria del Parlamento europeo, compiendo un passo importante verso il ritorno degli europei nel mondo del lavoro e la riaccensione dell’economia dell’Unione. Conto ora sulla leadership politica dei colegislatori - Parlamento europeo e Consiglio - affinché la proposta sia adottata in tempi brevi, così che il Fondo possa essere operativo entro giugno aprendo il flusso dei nuovi investimenti. Questo e nulla meno si aspettano i cittadini d’Europa, e il tempo stringe.”

Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per il portafoglio “Occupazione, crescita, investimenti e competitività”, ha dichiarato: “Diamo corpo oggi all’essenza stessa del piano di investimenti per l’Europa: il Fondo europeo per gli investimenti strategici sosterrà progetti che presentano un profilo di rischio più elevato, in modo da far decollare gli investimenti nei paesi e nei settori in cui più acuto è il bisogno di creare occupazione e di realizzare crescita. Il prossimo passo dovrà essere una moltiplicazione dell’impatto del piano di investimenti per l’Europa che instauri un circolo virtuoso in cui l’aumento degli investimenti si traduca nell’aumento e miglioramento dei posti di lavoro e in una crescita stabile. A tal fine sto percorrendo in lungo e in largo l’Unione e i riscontri positivi ottenuti finora mi sono d’incoraggiamento.”

La proposta della Commissione comprende i diversi elementi seguenti.

1. Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)
Il FEIS costituisce il principale veicolo di mobilitazione di almeno 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nell’economia reale nei prossimi tre anni. Finanzierà progetti dal profilo di rischio più elevato, in modo da massimizzare l’impatto della spesa pubblica e da sbloccare gli investimenti privati. Il Fondo sarà istituito nell’ambito della Banca europea per gli investimenti (BEI), con cui la Commissione collaborerà in un partenariato strategico.

Partecipazione degli Stati membri
Gli Stati membri possono partecipare al FEIS. Col consenso dei contributori esistenti, la partecipazione è aperta anche a terzi, quali banche di promozione nazionali o enti pubblici di proprietà degli Stati membri o da essi controllati, soggetti del settore privato e soggetti extra-UE.

Trattamento ai fini del patto di stabilità e crescita
Già in novembre la Commissione aveva indicato che, ai fini del patto di stabilità e crescita, avrebbe riservato un trattamento favorevole ai contributi versati al FEIS dagli Stati membri. Per ulteriori precisazioni su quest’aspetto si rimanda alla comunicazione distinta sullo sfruttamento della flessibilità consentita dalle norme vigenti del patto, pubblicata anch’essa dalla Commissione.

La comunicazione precisa che i contributi nazionali versati al FEIS non saranno computati nella valutazione dell’aggiustamento di bilancio, e questo per tutti gli Stati membri, siano essi nel braccio preventivo o in quello correttivo del patto.

Per i paesi che fruiscono della cosiddetta “clausola sugli investimenti”, il trattamento favorevole ai fini del patto si estenderà anche al cofinanziamento con il FEIS di progetti o di piattaforme d’investimento.


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