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Data: 14/01/2015

Governance del FEIS

Il comitato direttivo deciderà l’indirizzo generale, le linee guida d’investimento, il profilo di rischio, le politiche strategiche e l’allocazione strategica delle attività del Fondo, nel rispetto degli orientamenti politici della Commissione. Finché la BEI e la Commissione resteranno gli unici contributori al FEIS, il numero dei membri e dei voti sarà assegnato in base all’entità del rispettivo contributo e tutte le decisioni saranno adottate per consenso. Una volta che al Fondo avranno aderito altri contributori, sarà mantenuta la proporzionalità tra contributo versato e numero dei membri e dei voti e, qualora risulti impossibile raggiungere un consenso, le decisioni saranno adottate a maggioranza semplice. Nessuna decisione può essere adottata con il voto contrario della Commissione o della BEI.

Il comitato per gli investimenti, che risponderà al comitato direttivo,vaglierà i singoli progetti scegliendo quelli che otterranno il sostegno del FEIS, senza essere vincolato a contingenti geografici o settoriali. Il comitato sarà composto da sei esperti del mercato indipendenti e dall’amministratore delegato, che sarà responsabile della gestione quotidiana del FEIS. L’amministratore delegato e il suo vice saranno nominati dal comitato direttivo su proposta congiunta della Commissione e della BEI.

2. Polo europeo di consulenza sugli investimenti (EIAH)
Affidandosi alle competenze già disponibili, l’EIAH costituirà lo sportello unico di assistenza per tutta l'UE per l’individuazione, la preparazione, lo sviluppo e il finanziamento dei progetti. Offrirà altresì consulenza sull’uso di strumenti finanziari innovativi e sul ricorso a partenariati pubblico-privato.

3. Riserva trasparente di progetti europei
Una riserva di progetti europei trasparente informerà gli investitori dei progetti esistenti disponibili e dei potenziali progetti futuri. La disinformazione rappresenta oggi uno dei grandi ostacoli agli investimenti. La riserva sarà aggiornata periodicamente in modo che gli investitori dispongano di informazioni attendibili e attuali su cui basare le decisioni d’investimento. La task force congiunta Commissione-BEI per gli investimenti ha già individuato circa 2 000 potenziali progetti per un valore di 1 300 miliardi di euro.

4. Fondo di garanzia dell’UE e incidenza sul bilancio dell’UE
La proposta costituisce un fondo di garanzia dell’UE inteso a offrire al bilancio dell’Unione una riserva di liquidità per le eventuali perdite subite dal FEIS nell’attività di sostegno di progetti. Il fondo di garanzia sarà alimentato gradualmente con pagamenti attinti al bilancio dell’UE fino a raggiungere 8 miliardi di euro entro il 2020. A tal fine occorre modificare il bilancio 2015 dell’UE per aggiungervi le nuove linee necessarie e stornare verso di esse 1,36 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno e 10 milioni di euro in stanziamenti di pagamento. Nel complesso, per l’esercizio 2015 l’impatto sul bilancio dell’UE è neutro. I 10 milioni di pagamenti concorreranno a coprire le spese amministrative del Polo europeo di consulenza sugli investimenti.

Prossime tappe
La proposta della Commissione dovrà essere adottata con procedura legislativa ordinaria (“codecisione”) dai legislatori dell’Unione, ossia da Parlamento europeo e Consiglio. Al Consiglio europeo di dicembrepdf i capi di Stato o di governo hanno invitato “i legislatori dell’Unione a trovare un accordo (...) [sulla proposta] entro giugno, di modo che si possano attivare i nuovi investimenti fin dalla metà del 2015.” Sempre nel quadro del piano di investimenti, la Commissione europea opera per abbattere altri ostacoli normativi agli investimenti e per rafforzare il mercato unico. Una prima serie di interventi è esposta nel programma di lavoro della Commissione per il 2015.


Contesto

A causa della crisi economica e finanziaria, gli investimenti nell’UE hanno registrato un calo pari al 15% circa rispetto al picco del 2007. La liquidità finanziaria è disponibile, ma gli investimenti sono frenati dall’incertezza delle prospettive economiche e dall’entità del debito pubblico e privato in alcune parti dell’UE. Il piano di investimenti per l’Europa è pertanto in grado di contribuire abbinando i progetti alla liquidità disponibile e incanalando i fondi verso le destinazioni in cui servono.

Il Presidente Juncker ha fatto del piano di investimenti per l’Europa la sua prima priorità, presentandolo già il 26 novembre 2014, a distanza di poco più di tre settimane dal suo insediamento. Poche settimane dopo, il 18 dicembre, il piano è stato approvato dal Consiglio europeo di dicembre.


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