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Data: 04/02/2015

Oggi, quel processo di estrazione della ricchezza continua sotto forma di evasione fiscale, accaparramento delle terre, servizio sul debito, e accordi commerciali truccati nell’interesse dei ricchi, un flusso inverso di ricchezza che supera di gran lunga l’aiuto che scorre nella direzione opposta.
Non è una sorpresa, quindi, che le sorti di paesi ricchi e paesi poveri continuano a divergere. O che il più ricco 1% sia riuscito ad accumulare più ricchezza rispetto al resto della popolazione mondiale.

FATTO # 3: La storia delle “BUONE NOTIZIE” si basa su una contabilità truccata
La “buona notizia” dei Gates si basa sul fatto che l’umanità sta compiendo notevoli progressi contro la povertà globale. Le persone che sostengono questa tesi sostengono che la ricchezza aggregata è un proxy legittimo per il benessere. Quindi, poiché il PIL mondiale è cresciuto di un sorprendente 635% dal 1980, vuol dire che non siamo mai stati meglio di adesso. Da qui la storia che il numero di persone in condizioni di estrema povertà è in calo in modo così importante che tutti noi dovremmo credere che entro il 2030 la povertà sarà sradicata. La Banca Mondiale, i governi dei paesi ricchi, e la Campagna del Millennio delle Nazioni Unite sono tutti d’accordo su questo racconto. Relax, ci dicono. Il mondo sta migliorando, grazie alla diffusione del libero mercato e degli aiuti occidentali.
E’una storia confortante, ma purtroppo non è vero. Per cominciare, il tutto si basa sulla soglia di povertà fissata a 1,25 dollari al giorno dalla Banca Mondiale, un offesa alla dignità umana. L’organismo delle Nazioni Unite UNCTAD ha infatti sottolineato che tutti coloro che vivono con meno di 5 dollari al giorno non possono essere in grado di raggiungere “un livello di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere”: uno dei diritti inalienabili sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Se si utilizza questa soglia, un agghiacciante 80% dell’umanità (5,1 miliardi di persone) vive in queste condizioni oggi.

Fatto # 4: Il Potere conta
E ‘una verità consolidata che quelli con i soldi fanno le regole, di solito in modo tale che servono i propri interessi.
È per questo che 93 centesimi di ogni dollaro guadagnati dopo la crisi economica del 2008 è andato al 1% della popolazione mondiale.
Bill Gates vuole farci credere che è possibile risolvere la povertà, senza mettere in discussione le forme di potere che l’hanno prodotta. Sembra bello, soprattutto per i ricchi, ma è una favola. Risolvere il problema della povertà richiede una riorganizzazione fondamentale del potere lontano dall’oligarchia verso il mondo reale e la democrazia. Lo scenario futuro che promuovono è roseo. In altre parole, vogliono farci accettare l’idea che il capitalismo neoliberista senza regole possa essere la risposta alla povertà. Non c’è bisogno di una migliore politica, più rappresentativa, di modelli economici più sostenibili, o di vincoli sul controllo societario della governance nazionale e internazionale.

Dopo anni di studi, oggi sappiamo sempre di più circa le cause strutturali della povertà tanto che è possibile individuare le vere radici del problema. Servirebbe che molte più persone conoscano i fatti reali sulle origini della povertà, qualcosa che speriamo anche Bill e Melinda Gates possano imparare per che continuare a cimentarsi su questo spinoso problema insieme a tutti noi.

di Martin Kirk (The Rules), Jason Hickel (London School of Economics) e
Joe Brewer (This View of Life). Traduzione libera a cura di redazione


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