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Relazione sull'ambiente: l'azione dell'UE produce risultati positivi

Data: 04/03/2015

La nuova relazione evidenzia che l'approccio coordinato dell’UE nel settore della politica ambientale ha prodotto importanti vantaggi per i cittadini nel corso degli ultimi 5 anni. Non solo i cittadini europei godono di un’aria e di un'acqua più pulite, mandano meno rifiuti in discarica e riciclano di più, ma le politiche ambientali si sono dimostrate anche uno stimolo per la crescita e l’occupazione.


La relazione, tuttavia, lancia un segnale d'allarme: il traguardo che l'Europa si pone a lungo termine, “vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” – che rappresenta l'obiettivo del programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente (7º PAA) – non può essere realizzato con l’attuale livello di ambizione delle politiche sull'ambiente e di quelle correlate.

L’ambiente in Europa – Relazione 2015: situazione attuale e prospettive, pubblicato in inglese (European Environment – State and Outlook 2015 Report, SOER 2015) a cura dell’Agenzia europea dell’ambiente, è una valutazione integrata dell’ambiente in Europa che comprende dati a livello globale, regionale e nazionale, accompagnati da confronti tra vari paesi. Inoltre la relazione riflette sui prossimi cinque e più anni e lancia un chiaro segnale d'allarme sui rischi di degrado ambientale, che a loro volta incidono sul benessere e la prosperità dell’uomo. L’analisi sottolinea la necessità di un'azione strategica più integrata – invito al quale la Commissione sta già rispondendo attraverso una serie di iniziative di politica ambientale per il 2015, compresi un nuovo e più vasto pacchetto di misure sull’economia circolare, il riesame della strategia dell’UE sulla biodiversità, un piano d’azione in materia di governance degli oceani e un pacchetto sulla qualità dell’aria modificato.

Il Commissario europeo responsabile per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, ha dichiarato:
Considero la relazione 2015 sullo stato dell’ambiente come il “punto di partenza” del mio mandato. La relazione dimostra chiaramente che le politiche ambientali dell’UE producono dei benefici. Le politiche ambientali creano anche posti di lavoro. La spettacolare crescita dell’economia verde anche durante gli anni più bui della recessione è di buon auspicio per la competitività dell’Europa.
Dobbiamo continuare a restare vigili per garantire che buone politiche ambientali, attuate correttamente, sfocino in risultati eccellenti sia in mare che a terra. Gli investimenti innovativi a salvaguardia della prosperità e della qualità di vita sono una priorità. Il nostro attuale investimento a lungo termine è una garanzia che nel 2050 potremo vivere bene ed entro i limiti del nostro pianeta.


Uso efficiente delle risorse/economia circolare
La relazione evidenzia chiaramente che la tutela dell’ambiente rappresenta un solido investimento economico. Tra il 2000 e il 2011 le industrie verdi nell’UE sono cresciute di oltre il 50%, rendendole uno dei pochi settori in continuo sviluppo nonostante la crisi.La relazione sottolinea anche che la gestione dei rifiuti sta migliorando, sebbene l’economia europea sia ancora lungi dall’essere circolare, con troppi rifiuti che vengono tutt'ora interrati e un potenziale inutilizzato per il riciclaggio e il recupero dell'energia.

La Commissione mira a ristabilire l’equilibrio nel 2015, con un ambizioso pacchetto per l'economia circolare che si propone di trasformare l’Europa in un’economia efficiente nell’impiego delle risorse e più competitiva e che punta su altri settori economici oltre a quello dei rifiuti. Ottenere il massimo valore dalle risorse ci obbliga a tenere conto di tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto: dall’estrazione delle materie prime alla progettazione, produzione, distribuzione e consumo dei prodotti; dalle iniziative per la riparazione a quelle per il riutilizzo dei prodotti; dalla gestione dei rifiuti a un sempre maggior utilizzo delle materie prime secondarie.

Natura e biodiversità
La relazione sottolinea che l’Europa non è ancora sulla buona strada per arrestare la perdita di biodiversità, in quanto continuano a scomparire habitat di animali e piante. Resta in particolare a rischio la biodiversità marina. Nel corso del 2015 (anno dedicato al “capitale naturale”) la Commissione integrerà le conclusioni della relazione SOER con una relazione approfondita sullo “Stato dell'ambiente naturale”, che a sua volta confluirà in una revisione intermedia della strategia dell'UE sulla biodiversità e nella valutazione della legislazione dell’UE sulla conservazione della natura in corso, per migliorare l’efficacia e ridurre l’onere amministrativo.


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