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Data: 23/01/2015

• L’Europa a scuola
Portare la conoscenza dell'Europa tra i banchi di scuola di ogni ordine e grado – è questo l'obiettivo dell'accordo firmato oggi da Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca – Dipartimento per l'Istruzione, Parlamento europeo e Commissione europea per istituire un partenariato strategico allo scopo di garantire in modo uniforme la dimensione europea dell'educazione civica nelle scuole italiane. L'accordo, sottoscritto presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, prevede – attraverso un progetto pilota che sta per partire – una fase sperimentale di elaborazione dei moduli didattici per gli insegnanti delle scuole primarie, secondarie e secondarie superiori. In una seconda fase, da portare a compimento entro il 2020, i 234mila docenti italiani che oggi insegnano "Cittadinanza e Costituzione" potranno acquisire gli strumenti per offrire ai loro alunni, all'interno dello stesso insegnamento, un modulo didattico dedicato all'Unione Europea. L'appartenenza all'Unione Europea riguarda ormai gran parte dei diritti e dei doveri del cittadino e rappresenta una dimensione imprescindibile della cittadinanza. Per questo Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, MIUR – Dipartimento per l'Istruzione, Parlamento europeo e Commissione europea intendono, attraverso il loro partenariato strategico, diffondere la conoscenza della dimensione civica europea tra gli alunni, futuri cittadini. Approfondisci.


• Giovani europei: CdR organizza Conferenza
Organizzata dal Comitato delle Regioni e dei poteri locali (CdR), si svolgerà a Bruxelles il 5 febbraio prossimo una Conferenza rappresenta un’opportunità per presentare la Nuova Commissione Europea con alcune proposte legate ai giovani europei: mancanza di lavoro e riflessioni sulla “(dis)occupazione dei giovani”; disinteresse dei giovani alle politiche UE e polarizzazione delle cittadinanza UE; preoccupazione dei giovani sul degrado ambientale e le politiche a breve termine, in relazione alle esigenze di uno sviluppo e una crescita sostenibili. Queste proposte verranno presentate come bozza e votate dai partecipanti alla conferenza, per poi venire sottoposte ai membri della Commissione europea. La Conferenza si rivolge a studenti, animatori, membri CdR, responsabili delle istituzioni UE e rappresentanti di gruppi di attivisti. Approfondisci.


• Coesione, comunicazione, migrazioni: i pareri del CdR
La Gazzetta ufficiale comunitaria ha pubblicato risoluzioni, raccomandazioni e pareri del Comitato delle regioni e dei poteri locali (CdR). Tra i temi trattati: comunicazione della Commissione europea per un piano di investimenti per l’Europa; sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale; l'innovazione nell'economia blu: realizzare il potenziale di crescita e di occupazione dei nostri mari e dei nostri oceani; sistemi sanitari efficaci, accessibili e resilienti; ricollegare l'Europa ai cittadini: rafforzare e migliorare la comunicazione a livello locale; gli sforzi per promuovere un'autentica solidarietà nel quadro di una vera politica europea in materia di migrazione; il cinema europeo nell'era digitale; pacchetto di misure sulla produzione biologica. Scarica la Gazzetta.


• Uguaglianza di genere, diritti ed accessibilità
Anche quest’anno la commissione parlamentare europea per i Diritti della donna ha preparato una relazione per valutare i progressi compiuti in materia di parità tra donne e uomini. Secondo la relazione, una reale uguaglianza di genere è il presupposto per il ritorno alla crescita. Nell'elaborazione delle loro politiche e procedure di bilancio, agli Stati si raccomanda di tenere conto della prospettiva di genere. Parlando di occupazione, in termini di riduzione del divario tra gli stipendi, livello occupazionale e qualità degli impieghi, il progresso fatto dall'UE è troppo lento. 26 paesi su 28 devono rispondere agli interrogativi espressi dalla CE sulla conformità delle legislazioni nazionali alla direttiva 2006/54/CE sull'attuazione dei principi di parità di genere in materia di occupazione e impiego. Secondo uno studio dell'OCSE del 2012, una reale parità sul mercato del lavoro garantirebbe un aumento del 12% del PIL. La relazione ha chiesto al Consiglio dell’Unione di prendere posizione sulla distribuzione degli incarichi esecutivi nelle società quotate in borsa, perché la direttiva possa proseguire il suo percorso legislativo.


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