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Mercato unico digitale: la Commissione europea definisce i settori d’azione

Data: 26/03/2015

La tecnologia digitale è oramai parte integrante della vita quotidiana. Che si tratti di studiare, vedere un film, fare compravendite online, stare in contatto con gli amici o consultare un medico, internet è una miniera di opportunità digitali.

Ogni giorno tuttavia cittadini e imprese dell'UE si scontrano con numerose barriere, che vanno dal geoblocco (l’impossibilità di utilizzare i servizi online disponibili in altri paesi UE ) o dalle inefficienze nella consegna transfrontaliera di pacchi ai servizi digitali non connessi. Troppo spesso i servizi digitali non oltrepassano i confini nazionali. La Commissione Juncker si è prefissa l'obiettivo prioritario di rimuovere questi ostacoli e di creare un mercato unico digitale. In tal modo le libertà del mercato unico dell'UE potranno essere estese al settore digitale, incentivando la crescita e l'occupazione nel nostro continente. Il collegio dei commissari ha avuto una prima discussione sulla strategia per il mercato unico digitale, la cui presentazione è prevista per maggio, e definito gli ambiti principali su cui la Commissione concentrerà il proprio lavoro per mettere in moto cambiamenti reali che incideranno su consumatori e imprese.

Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, ha affermato: "Sbarazziamoci di tutte le barriere che ci bloccano. Le persone devono poter attraversare liberamente i confini quando sono online, come già avviene offline. Bisogna aiutare le imprese innovative a crescere in tutta l'UE, per evitare che restino confinate al loro mercato nazionale. Il percorso non sarà privo di ostacoli, ma abbiamo bisogno di un inizio ambizioso. L'Europa dovrebbe sfruttare pienamente i vantaggi dell'era digitale: servizi migliori, maggiore partecipazione e nuovi posti di lavoro."

Günther H. Oettinger, Commissario responsabile per l'Economia e la società digitali, ha dichiarato: "L'Europa non può essere all'avanguardia della rivoluzione digitale con un mosaico di 28 normative diverse per i servizi di telecomunicazione, il diritto d'autore, la sicurezza informatica e la protezione dei dati. Abbiamo bisogno di un mercato europeo, che consenta il fiorire di nuovi modelli di business e permetta alle start-up di crescere e all'industria di sfruttare l'internet delle cose. Anche le persone devono investire, migliorando le proprie competenze informatiche, in relazione sia al lavoro che al tempo libero."

Il dibattito orientativo ha definito tre ambiti principali su cui si concentrerà l'azione della Commissione durante il suo mandato:

1. Migliore accesso ai beni e ai servizi digitali da parte di consumatori e imprese

• Semplificazione del commercio elettronico transfrontaliero,soprattutto per le PMI, grazie a norme armonizzate in materia di contratti e consumatori e a una consegna dei pacchi più efficiente ed economicamente accessibile. Oggi solo il 15% dei consumatori fa acquisti online da altri Stati membri, il che non dovrebbe sorprenderci, visto che le spese di consegna finiscono per essere superiori al prezzo effettivo del prodotto (ulteriori dati sono riportati nella scheda informativa).

• Lotta al geoblocco: troppi europei non possono utilizzare i servizi online disponibili in altri paesi dell'UE, spesso senza alcuna giustificazione, o sono reindirizzati verso un negozio locale con prezzi diversi. Una tale discriminazione non è concepibile in un mercato unico.

• Modernizzazione delle norme in materia di diritto d'autore per garantire il giusto equilibrio tra interessi degli autori e interessi degli utenti o dei consumatori. Tale intervento migliorerà l'accesso alla cultura, sostenendo così la diversità culturale, e allo stesso tempo sbloccherà nuove opportunità per artisti e creatori di contenuti e garantirà una maggiore tutela dei diritti.

• Semplificazione del regime IVA, fattore importante per incentivare le attività transfrontaliere delle imprese, soprattutto le PMI. I costi e la complessità derivanti dal fatto di dover interagire con le norme tributarie di altri paesi rappresentano un grosso problema per le PMI. Secondo le stime, i costi legati all'IVA derivanti dall'applicazione di disposizioni diverse ammontano a 80 miliardi di euro.

Contributi principali:
Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale
Günther Oettinger, Economia e società digitali
Elzbieta Bienkowska, Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI
Vera Jourová, Giustizia, consumatori e parità di genere
Tibor Navracsics, Istruzione, cultura, giovani e sport
Carlos Moedas, Ricerca, scienza e innovazione
Pierre Moscovici, Affari economici e finanziari, fiscalità e dogane
Margrethe Vestager, Concorrenza


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