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L'UE come attore globale

Data: 20/04/2015

La dimensione esterna dell'UE è tra le più estese del mondo. L'UE, infatti, intrattiene relazioni diplomatiche con quasi tutti i paesi del mondo e il suo lavoro include la negoziazione di accordi commerciali e la cooperazione su questioni energetiche, sanitarie, climatiche e ambientali, spesso nell’ambito di organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite.


Gli ambiti d'intervento dell'UE nel campo delle relazioni esterne sono ampi e riguardano un numero consistente delle politiche attuate dalla Commissione europea. Con questo articolo cercheremo di analizzare tutte le azioni dell'UE a favore di una politica estera e di sicurezza.

Quali sono i principali ambiti d'intervento dell'UE al di fuori dei suoi confini?

Contribuire alla pace: l'Ue ha dimostrato un forte impegno nella costruzione della pace tra i popoli in diverse occasioni. Una di queste è avvenuta durante la guerra nei Balcani dove l'UE ha avuto un importante ruolo di mediatore nel dialogo tra Serbia e Kosovo contribuendo, di fatto, alla stabilizzazione della regione dei Balcani occidentali. Attualmente l'UE sta lavorando al processo di pace di uno dei conflitti più duraturi e sanguinari della storia ovvero quello tra Israele e Palestina. L'obiettivo dell'UE, che lavora in cooperazione con Stati Uniti e Russia al processo, è quello di arrivare alla soluzione di una coesistenza pacifica di due Stati indipendenti e democratici.

Sostenere lo sviluppo dei Paesi in difficoltà: con le sue donazioni, l'UE è diventato il più importante donatore in termini d'aiuto allo sviluppo del mondo. È importante fare una distinzione tra aiuti umanitari e protezione civile. Nel primo caso gli aiuti umanitari sono destinati specificamente ai Paesi in via di sviluppo e vengono forniti attraverso lo strumento di aiuto umanitario che finanzia le operazioni di emergenza, in particolare allo scopo di assistere, soccorrere e proteggere le popolazioni; fornire aiuti alimentari e sostegno agli sfollati; sostenere le azioni di preparazione alle catastrofi e di ripresa in seguito a una crisi. Nel 2013 la Commissione ha erogato 1,353 miliardi di euro in aiuti umanitari a 124 milioni di persone in oltre 90 paesi terzi. Nel secondo caso la Commissione risponde a emergenze di tipo umanitario e quelle legate a catastrofi naturali mettendo in campo un vero e proprio meccanismo di protezione civile. Anche in questo caso l'intervento della Commissione europea è distribuito su quasi tutti i Paesi dei cinque continenti.

Implementare la politica di vicinato (PEV): l'Unione europea intrattiene relazioni di vicinato con i Paesi a est e a sud che confinano con i Paesi membri UE. Il principale obiettivo della PEV è quello di garantire la sicurezza ai propri confini. Tuttavia queste relazioni hanno una grossa rilevanza sul campo delle relazioni diplomatiche e commerciali dell'UE con i Paesi vicini. L'UE offre ai suoi vicini relazioni preferenziali sulla base di un impegno reciproco verso valori comuni (democrazia e diritti umani, stato di diritto, buon governo, principi di un'economia di mercato e sviluppo sostenibile). Proprio per la politica di vicinato è in corso una consultazione pubblica al fine di revisionare le azioni della PEV e un migliore utilizzo dei suoi strumenti in una situazione di grave instabilità geopolitica dei Paesi che intrattengono relazioni di vicinato con l'UE.

Anche in questo caso bisogna fare un'importante distinzione tra politica europea di vicinato e allargamento. La politica per l'allargamento è quella che riguarda l'accesso di quelli che saranno i futuri Paesi membri dell'UE. Il processo, definito dai criteri di Copenhagen (art. 49 Trattato di Lisbona) ha lo scopo di preparare i Paesi candidati ad assumere i propri obblighi di Stati membri all’atto dell’adesione. Il processo di stabilizzazione e associazione dell'UE è invece volto a ravvicinare gradualmente, nel tempo, il sistema legislativo e normativo dei potenziali paesi candidati a quello dell’UE.

Garantire l'applicazione dei diritti umani in collaborazione con l'ONU: L'UE intrattiene le sue relazioni diplomatiche avendo come punto di riferimento fermo il rispetto dei diritti umani. La sua azione a difesa dei diritti umani è dimostrata dall'intervento a risoluzione di crisi umanitarie e nella sua partecipazione ai numerosi forum delle Nazioni Uniti.

A tal proposito, il rapporto con le Nazioni Unite è esplicitato nel trattato di Lisbona.


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