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N 36 - 2015 Newsletter EuropaRegioni - AICCRE

Data: 26/05/2015

Newsletter dell'AICCRE - Associazione italiana per Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa - N. 36 Maggio 2015


• Clima, verso Parigi 2015, CCRE: “riconoscere ruolo Enti locali”

Fervono i preparativi per la Conferenza sul clima di Parigi nel 2015, che prevede, per la prima volta in oltre 20 anni di negoziati delle Nazioni Unite, un accordo globale vincolante. È in questo contesto che il CCRE è intervenuto in occasione dell’audizione pubblica sul tema organizzato recentemente dal Comitato economico e sociale europeo (CESE), quest’ultimo in procinto di definire la sua posizione in merito ai cambiamenti climatici dopo il 2020. Eva Baños de Guisasola, dell’area Ambiente, energia e clima del CCRE, ha presentato alcuni punti di vista dell’Associazione: riconoscere il ruolo degli Enti locali, modelli in Europa nel quadro della Road Map per il clima, così come hanno dimostrato iniziative come il Patto dei sindaci, o PLATFORMA sulla cooperazione decentrata; includere il livello locale e regionale per la preparazione e l’attuazione di strategie nazionali in materia di cambiamento climatico; definire le opportune politiche quadro e di finanziamento della politica e di azione per il clima; stabilire un approccio di governance multi-livello per affrontare il cambiamento climatico.


• “New deal for Europe”: i tempi stringono
Il Comitato italiano"New deal for Europe" (ND4E), del quale fa parte anche l’AICCRE, ha deciso di proseguire con altri strumenti l’azione ND4E che proponeva un piano europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione. Si era deciso di proporre ai comitati nazionali e al comitato europeo l’invio di una petizione al Parlamento europeo che, pur prendendo atto del progresso rappresentato dal piano Juncker, ne mettesse in evidenza i limiti quantitativi (21 miliardi di soldi pubblici per generare 315 miliardi di investimenti privati) e qualitativi (la mancanza di risorse proprie aggiuntive di bilancio) e ripresentasse gli obiettivi non recepiti e ritenuti irrinunciabili (Tassa sulle transazioni finanziarie, sulle emissioni di CO2 e euro project bonds). I comitati nazionali più attivi (Spagna, Germania, Francia, Belgio) si stanno riunendo in questi giorni per discutere la bozza di petizione al PE che ripropone gli obiettivi non raggiunti con l’ICE . Il Comitato sottolinea l’esigenza di intervenire in tempi brevi: alla fine di giugno il piano Juncker sarà approvato e bisognerà essere pronti con le proposte. Continua.


• Agenda urbana dell’Unione: tra pochi giorni la presentazione
Il prossimo 2 giugno, in occasione del Cities forum 2015, la Commissione europea presenterà a Bruxelles i risultati della consultazione pubblica sull’agenda urbana UE e le iniziative future sul tema da realizzare nelle città europee. Per la messa a punto del progetto, dal titolo “La dimensione urbana delle politiche UE”, la Commissione europea aveva chiesto, a luglio 2014, il contributo dei cittadini dell’Unione. I soggetti privati e i responsabili degli enti locali hanno avuto tempo fino settembre 2014 per proporre, attraverso il sito della Commissione, obiettivi e progetti per la realizzazione delle future città dell’Unione. I suggerimenti sono stati utili per definire le politiche europee e capire quali indicazioni dare ai singoli paesi al fine di rendere le città più adatte alle esigenze di vita dei cittadini. L’Agenda conterrà progetti e tempi per l’attuazione dei cambiamenti nei centri urbani, dove attualmente vive il 70% degli europei; un dato che, secondo le previsioni, arriverà all’80% entro il 2050. Lo scopo dell’iniziativa è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini mantenendo una crescita sostenibile. La riprogettazione e l’attualizzazione delle città rientrano all’interno delle priorità della strategia Europa 2020, l’insieme degli obiettivi che i paesi dell’Unione intendono raggiungere entro la fine del decennio in corso. In particolare, la strategia individua tra i suoi obiettivi in ambito urbano la riduzione di inquinamento, povertà e disoccupazione e la produzione di energia pulita. Più dei due terzi di tutte le politiche europee, aveva spiegato la Commissione a luglio 2014, interessano in modo più o meno diretto le città. Le città sono la base dell’Europa e per questo, aveva detto in occasione del lancio della consultazione l’allora Commissario europeo per le Politiche regionali Johannes Hahn, "un’Agenda urbana dell’UE deve rispettare il principio di sussidiarietà" ma, aveva aggiunto il commissario, "dobbiamo anche intervenire laddove possiamo migliorare le politiche UE, rafforzando la dimensione urbana e conferendo alle città dell’Europa un ruolo maggiore in qualità di partner dell’UE”.


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