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Data: 09/12/2015

La terza è quella di prepararsi ai cambiamenti strutturali necessari per rispondere ai cambiamenti del contesto globale. Cambi di organizzazione, di skills e capitale umano e di business development strategy. Questa e proprio l’agenda di cui io mi sono occupata più concretamente negli ultimi due anni e sulla quale vorrei mettere a disposizione le esperienze fatte in questa mia nuova posizione.

Oltre alle ONG, la nuova legge 125/2014 apre la strada della cooperazione a diversi nuovi attori che, a dire il vero, sembra fatichino a emergere. Come pensa potrà essere organizzato/facilitato il dialogo e la collaborazione tra l’Agenzia e tutti questi stakeholders? Ha in mente qualche percorso/strumento innovativo rispetto al passato?

Io credo molto nel dialogo e al fatto che le buone idee, quelle destinate a durare, vengono pensando insieme. Vorrei senz’altro aprire questa conversazione….. magari ne riparliamo più concretamente tra qualche mese.

Lei conosce sicuramente il percorso normativo della riforma della cooperazione ed è attualmente impegnata in prima persona nella stesura dei regolamenti attuativi dell’Agenzia. Una delle più grandi preoccupazioni degli operatori del settore riguarda proprio la distribuzione di ruoli e competenze tra DGCS e Agenzia. Quali sono i suoi punti fermi a riguardo?

I punti fermi non sono solamente miei ma piuttosto il quadro di riferimento offerto dalla legge. Alla DGCS rimane la competenza di definizione delle scelte politiche, all’Agenzia la responsabilità di identificare i migliori strumenti operativi, i più efficaci partner strategici, ed io spero di introdurre elementi di innovazione nel modus operandi della cooperazione Italiana. Come sempre accade l’abilità di far funzionare in pratica questo schema teorico concettuale sarà il risultato di good judgement e buona volontà di lavorare insieme.

Parliamo di risorse economiche, risorse che il governo sembra intenzionato ad aumentare progressivamente a partire dalla Legge di Stabilità appena approvata. Tutti gli operatori del settore concordano sul fatto che la DGCS non sia stata in grado in passato di gestire le risorse in modo sufficientemente trasparente, puntuale ed efficace. Nonostante la lenta inversione di tendenza degli ultimi anni, la Cooperazione Italiana non ha una bella fama soprattutto con chi ci ha a che fare quotidianamente. In molti temono che l’Agenzia sarà organizzata in piena continuità con la DGCS e che ne erediterà le farraginose procedure. Ci può rassicurare in merito?

Al momento io posso rassicurarla sulla mia intenzione di rendere l’Agenzia una macchina operativa efficiente. Se ci riuscirò lo giudicherete dai risultati. Al momento mentre siamo in piena fase di definizione delle procedure operative e posso iniziare con il promettere la mia massima serietà nel raggiungere questo obiettivo (per il quale tengo a sottolineare abbiamo bisogno dell’aiuto e delle idee di tutti coloro interessati a contribuire!) e l’impegno mio e dei colleghi che hanno cominciato a lavorare su questi temi.

Se dovesse fare una donazione a favore di una ONG per sostenere un progetto di cooperazione quale di questi tre sceglierebbe?
• La costruzione di 20 nuove scuole in Burkina Faso;
• La realizzazione di impianti solari per l’irrigazione nelle zone semi aride del Kenya;
• Il supporto a un Forum di donne che in Sud Sudan rivendica il diritto alla terra e alla salute nelle aree di estrazione petrolifera.
Ci spiega brevemente il perché della sua scelta?


Questa è una domanda tremenda che io mi sono posta tante volte e nel corso della mia carriera cambiando opinione varie volte come risultato del mio percorso personale e dell’approfondimento delle tematiche dello sviluppo. Ovviamente tutto è importante e in molti casi tutto è urgente.
Però se capisco lo spirito della sua domanda, e quindi posta davanti alla necessità di individuare una priorità’ unica dove mettere le mie risorse personali, a questo punto io direi che la cosa più importante e investire nella creazione di capitale umano, perché da li deriva tutto il resto. Per cui finanzierei le scuole con la speranza che i giovani formati in quelle scuole possano diventare un motore di sviluppo per le loro comunità e che da questo motore si generino opportunità per stimolare l’economia locale in senso più lato.

Un ringraziamento a Laura Frigenti per averci risposto con grande celerità e un augurio di buon lavoro da parte della community di Info Cooperazione. (intervista a cura di Elias Gerovasi).



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