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Avviata una consultazione pubblica sul pilastro europeo dei diritti sociali

Data: 09/03/2016

L'8 Marzo la Commissione europea ha presentato una prima stesura di massima del pilastro europeo dei diritti sociali preannunciato dal Presidente Juncker lo scorso settembre e avvia una vasta consultazione pubblica


L'8 Marzo la Commissione europea ha presentato una prima stesura di massima del pilastro europeo dei diritti sociali preannunciato dal Presidente Juncker lo scorso settembre avviando una vasta consultazione pubblica per raccogliere le opinioni e le osservazioni di altre istituzioni dell'UE, delle autorità e dei parlamenti nazionali, delle parti sociali, delle parti interessate, della società civile, degli esperti del mondo accademico e dei cittadini dell'Unione. L'iniziativa è rivolta alla zona euro, senza tuttavia escludere altri Stati membri che intendano aderirvi. La consultazione online si protrarrà fino alla fine del 2016.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: "L'Europa incontra ancora i problemi derivanti dalla crisi finanziaria e del debito sovrano: povertà, esclusione sociale, disparità ed elevata disoccupazione. Inoltre dobbiamo aggiornare la nostra agenda sociale e l'acquis sociale, viste le tendenze socioeconomiche del XXI secolo. Si tratta di un compito complesso e perciò è necessaria un'ampia consultazione per garantire che tutte le opinioni siano prese in considerazione. Il pilastro europeo dei diritti sociali, parte integrante del nostro impegno per rafforzare l'Unione economica e monetaria, è previsto per la zona euro, tuttavia ci accerteremo che gli Stati membri non appartenenti alla zona euro siano pienamente coinvolti nel processo di consultazione e possano partecipare all'iniziativa se lo desiderano."

Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "La sfida maggiore del XXI secolo è il mutamento del mondo del lavoro. La globalizzazione, la rivoluzione digitale e i nuovi modelli imprenditoriali hanno ripercussioni senza precedenti sul nostro modo di lavorare. Dobbiamo essere pronti ad anticipare e a dominare queste tendenze e questi sviluppi. Dobbiamo porci due quesiti fondamentali: gli interventi sociali, intesi in senso lato, dell'Unione europea, alla quale apparteniamo, e quelli dei nostri Stati membri sono adeguati al XXI secolo? Come possiamo rendere duraturo il modello sociale europeo? Questa consultazione rappresenta il primo passo verso un pilastro europeo dei diritti sociali."

Il pilastro europeo dei diritti sociali stabilirà una serie di principi fondamentali per sostenere mercati del lavoro e sistemi di protezione sociale all'interno della zona euro, equi e ben funzionanti.

L'esperienza degli ultimi dieci anni e mezzo dimostra che i persistenti squilibri in uno o più Stati membri possono compromettere la stabilità della zona euro nel suo insieme. La relazione dei cinque presidenti "Completare L'Unione economica e monetaria dell'Europa" chiede una maggiore attenzione all'occupazione e alla performance sociale come parte di un più ampio processo di convergenza verso strutture economiche più resilienti all'interno della zona euro.


Prossime tappe
La consultazione è intesa ad effettuare una valutazione dell'attuale acquis sociale dell'UE per riflettere sulle nuove tendenze nell'organizzazione del lavoro e della società e per raccogliere opinioni e osservazioni sui principi individuati nella prima stesura di massima del pilastro. I risultati della consultazione contribuiranno alla sua stesura definitiva e permetteranno di individuare la portata dell'eventuale azione futura. La consultazione si protratta fino al 31 dicembre 2016 e la Commissione dovrebbe presentare la versione consolidata del pilastro europeo dei diritti sociali nella primavera del 2017.

Una volta adottato, il pilastro diventerà un quadro di riferimento per vagliare la situazione occupazionale e sociale degli Stati membri partecipanti e guiderà il processo di riforma a livello nazionale. In termini più concreti il pilastro fungerà da bussola per orientare la rinnovata convergenza all'interno della zona euro.

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