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Data: 10/03/2016

Partnership e sistema
Siamo in un’epoca in cui il progetto solitario (proposto e implementato da una singola realtà) è ormai fuori dalla storia. Eppure nei passati bandi della DGCS questo è stato ancora possibile e frequentemente praticato. Se i bandi sono uno strumento anche per fare sistema crediamo sia adeguato pensare a progettazioni che devono obbligatoriamente essere sottoposte da una partnership, ovviamente con un entità capofila. E se il sistema fatto da diversi attori è l’obiettivo da raggiungere, questa partnership dovrebbe essere multi-attoriale e coinvolgere entità appartenenti ad almeno due o tre diverse categorie previste all’art 26 della 125.

Premialità
Le premialità sono un ottimo strumento per creare dinamiche di partenariato o accelerare altre dinamiche di collaborazione. Si tratta di prevedere punteggi aggiuntivi (chiari e dichiarati nel bando) alle proposte progettuali che presentino alcuni elementi ritenuti di valore aggiunto. Una possibile premialità è stata già annunciata dalla direttrice Frigenti e riguarda quei progetti che vedono la collaborazione tra organizzazioni più esperte e altre più giovani e meno strutturate in un’ottica di capacity building.
Ma ci sono tante altre premialità che potrebbero innescare dinamiche virtuose. Solo per fare alcuni esempi:
• progetti che prevedano attività di capacity building dei partner locali;
• progetti che prevedano attività di advocacy sinergiche alla tematica del progetto;
• progetti che valorizzino le competenze tecniche locali;
• progetti che prevedano dinamiche di collaborazione e co-sviluppo con le comunità dei migranti.
La lista potrebbe allungarsi a dismisura, ma un elenco di premialità chiare, dichiarate e quantificabili possono essere uno strumento da incentivare nei nuovi bandi dell’AICS.

Application form
Su questo terreno i margini di miglioramento sono enormi anche perché partiamo da una situazione alquanto disastrosa. Avere a disposizione poche e ben strutturate application form può fare la differenza nell’implementazione di un bando. L’application della parte narrativa dovrebbe richiedere solo le informazioni utili ai fini della valutazione evitando duplicazioni dei contenuti e trovando un giusto equilibrio negli spazi dedicati alla descrizione delle diverse parti del progetto. Spesso ci siamo trovati davanti all’impossibilità di fornire informazioni sufficienti su alcune parti del progetto perché i limiti imposti erano troppo sintetici. In altri casi si è presentato il problema opposto. La parte finanziaria dell’application dovrebbe essere contenuta in un file excel preimpostato che consenta una compilazione semplice e coerente. Insomma un’attenzione particolare dell’AICS per elaborare application form user-friendly sembra proprio opportuna. Anche un sistema di application online nel 2016 non sarebbe una brutta idea, a patto che non abbia niente a che fare con il disastroso esperimento fatto dalla DGCS due anni fa, messo da parte dopo il primo esperimento. Pador e Prospect della UE hanno registrato di norma un buon feedback da parte degli utenti così come altri sistemi predisposti da donor privati (fondazione, ecc) anche italiani.

Valutazione e feedback
C’è una stretta relazione tra application form e valutazione. Sarebbe opportuno infatti che alle application corrispondano coerenti griglie di valutazione che evidenzino i punteggi assegnabili per ogni componente del progetto. Le griglie ovviamente dovrebbero essere parte integrante della documentazione del bando.
Stessa cosa vale per i feedback della valutazione. Un bando trasparente prevede che tutti i proponenti ricevano un feedback della loro progettazione corredata dalle griglie dei punteggi ricevuti. Senza che tutto questo avvenga solo a seguito di una richiesta specifica di accesso agli atti. Un buon sistema di feedback aiuta gli operatori a migliorare via la loro progettazione.


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