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EuropeAid è davvero un donatore trasparente?

Data: 22/09/2016

Ad Info Cooperazione.it è capitato spesso di ricevere email dai lettori che chiedono perché non pubblicano regolarmente i risultati delle valutazioni dei bandi europei con particolare riferimento a quelli gestiti da Devco-EuropeAid. La pubblicazione degli esiti dei bandi pubblici è uno degli impegni che ci siamo presi fin dall’inizio come Info Cooperazione perché ritengono che sia da un lato molto utile agli operatori del settore conoscere quali progetti e organizzazioni hanno ottenuto finanziamenti pubblici e dall’altro un esercizio di trasparenza dovuto anche nei confronti dei cittadini che con le loro tasse costituiscono i fondi che i donatori impiegano nella cooperazione allo sviluppo. Purtroppo il motivo per cui non pubblichiamo questi dati, a differenza di quelli di molti altri donatori, è molto semplice: non sono disponibili in quanto EuropeAid non li rende noti. Eppure Devco si vanta di essere stato ripetutamente classificato tra i donatori più trasparenti al mondo.

L’ultima edizione del Aid Transparency report, pubblicato annualmente da PublishWhatYouFund, posiziona EuropeAid al 15° posto su 46 donatori analizzati nella categoria “good”. Tra i punti deboli evidenziati dal report troviamo però proprio la carenza di documentazione pubblicata da Devco “indicatori importanti come memorandum d’intesa, documenti di bilancio e valutazioni di impatto non vengono mai pubblicati, contratti e risultati delle valutazioni sono pubblicati solo a volte”.

Se analizziamo le pagine web del sito di Devco troviamo adeguate informazioni relative alle modalità con cui gli aiuti vengono gestiti e alla governance interna, per quanto riguarda i beneficiari dei finanziamenti tutto è rimandato al FTS (Financial Tranparency System), un database unico sulla trasparenza del sistema finanziario dell’Unione europea. Tuttavia, come spiegheremo di seguito, la complessità dei finanziamenti e dei programmi dell’UE comporta inevitabilmente un compromesso al ribasso sulla trasparenza e l’impossibilità di monitorare su quali progetti e a quali organizzazioni vengono concessi i fondi pubblici.

Conosciamo l’enorme molteplicità di strumenti, programmi e linee di budget che compongono l’aiuto europeo, una complessità tale da rendere difficile di per se tenere traccia dei fondi non solo agli operatori del settore ma persino ai parlamentari europei. La documentazione relativa a questi strumenti (report, valutazioni, piani operativi annuali, ecc) sono reperibili a singhiozzo e sono pubblicati a intervalli assolutamente irregolari. Peggio ancora quando si va alla ricerca di documentazione relativa alla pianificazione di questi programmi nei paesi partner. I siti delle Delegazioni UE, nonostante un recente sforzo di restyling e uniformità, continuano a dare informazioni in modo incompleto e non sistematico.

La situazione più preoccupante riguarda però la trasparenza nella pubblicazione dei dati relativi ai bandi pubblici, i così detti call for proposal e tender. Se da un lato EuropeAid eccelle nella chiarezza dei documenti relativi ai singoli bandi (guidelines, modulistica, calendari e FAQ), bisogna rilevare invece che dalla data di scadenza del bando in poi è il buio assoluto. Nessuna informazione, neanche statistica, viene messa a disposizione una volta che il bando e stato chiuso. Non è possibile quindi sapere quante proposte progettuali sono state sottoposte dagli applicant, su che temi e su quali paesi. Ma la cosa più sconcertante è che anche a valutazione ultimata non sia possibile identificare chiaramente quali organizzazioni e con quali progetti abbiano firmato un contratto di finanziamento con l’UE a seguito di ogni singolo bando.

Il Financial Tranparency System, database globale di tutte le entità e direzioni che compongono la Commissione Europea, non è utile al fine di cercare questo tipo di informazioni perché può essere consultato solo con quattro filtri: per anno, per paese, per beneficiario o per dipartimento. Il tutto è aggiornato con circa un anno di ritardo.


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