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Scegliere tra SI e NO, ma non quelli del referendum

Data: 24/11/2016

Un secondo tema che diversi lettori ci hanno sottoposto a seguito della valutazione dei progetti dei recenti bandi dell’AICS riguarda il funzionamento delle griglie di valutazione, quello strumento che viene utilizzato dai valutatori della commissione nominata per assegnare il punteggio. Questi primi due bandi dell’Agenzia, quello per i progetti all’estero e per le iniziative di Educazione alla Cittadinanza Globale, contengono infatti uno specifico allegato che mostra le griglie di valutazione e quindi i punteggi massimi e minimi che possono essere assegnati alle diverse componenti delle proposte progettuali. Si tratta sicuramente di un passo in avanti in continuità con il recente passato quando a partire dal 2013 la DGCS del MAECI ha iniziato ad assegnare le risorse alla società civile attraverso bandi pubblici. Le griglie di valutazione sono sicuramente una garanzia di trasparenza oltre che un utile strumento di lavoro per chi si occupa di progettazione, in quanto possono rilevare i punti di debolezza di ogni proposta presentata. Le griglie infatti possono essere richieste facilmente all’Agenzia che è tenuta a renderle disponibili.

Nelle ultime settimane abbiamo potuto visionare diverse griglie di valutazione dei concept note di questi primi due bandi che alcune organizzazioni ci hanno inviato. La valutazione dei concept note consente infatti una prima grossa scrematura dei progetti verso la seconda fase del bando. Giusto per avere un riferimento concreto, bisogna considerare che il bando per progetti all’estero ha visto passare il 42% dei concept note mentre il bando ECG il 33%.

Visualizza la griglia di valutazione dei concept note del bando OSC
Visualizza la griglia di valutazione dei concept note del bando ECG

Dalle griglie di valutazione inviate dall’AICS alle organizzazioni si evince che i punteggi vengono assegnati dai valutatori secondo quanto stabilito nel bando ma senza l’espressione di una motivazione scritta che accompagni il punteggio espresso. Questo sembra particolarmente problematico perché la maggior parte degli “ITEM” è valutato con un punteggio secco di ZERO o CINQUE punti e ZERO o TRE a seconda che la risposta del valutatore sia SI o NO.

Diversi i pochi casi in cui gli ITEM sono valutati con un punteggio da 1 a 5 oppure da 1 a 3. In questo caso la griglia contiene già il significato specifico di ogni singolo punto assegnato, ecco un esempio:

ITEM “Identificazione di specifici problemi” da 0 a 5 punti
• Assenza/totale inadeguatezza = 0
• Problemi descritti genericamente = 1
• Problemi identificati ma senza indicarne le relazioni specifiche e i bisogni connessi =2
• Problemi e bisogni sono definiti, ma le relazioni sono indicate in modo solo superficiale =3
• Problemi, bisogni e relazioni sono definiti in modo adeguato, ma con un’analisi non approfondita = 4
• Problemi, bisogni e relazioni sono analizzati mettendo in evidenza le modalità e i fattori causali profondi oggetto dell’intervento = 5

In questo caso non è necessario che il punteggio assegnato sia accompagnato da una motivazione perché questa è di fatto già contenuta nella griglia stessa.

Torniamo invece ai punteggi secchi ZERO o CINQUE e ZERO o TRE, che costituiscono il grosso del punteggio da assegnare. Questo tipo di punteggio può essere ritenuto accettabile solo nei casi in cui al valutatore venga chiesto di verificare l’esistenza o meno di un requisito, per cui la risposta alla domanda debba essere indiscutibilmente SI o NO. In questi casi non sarebbe necessaria una motivazione, esempio:

ITEM “Presenza di partner appartenenti alle categorie indicate all’art.26 Legge 125/14 non iscritti all’Elenco – con ruoli e contributi determinati” SI= TRE punti, NO= ZERO punti.

In questo caso il valutatore assegnerà ZERO o TRE punti a seconda che la risposta sia SI o NO.

Il problema vero è che la stragrande maggioranza degli ITEM per cui è previsto un punteggio secco ZERO o CINQUE e ZERO o TRE fanno riferimento ad un giudizio di valore o comunque di merito per cui la risposta SI o NO del valutatore non può essere ritenuta indubitabile se non eventualmente accompagnata da una motivazione scritta.


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