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L’Unione europea dà il via a negoziati sugli scambi commerciali di prodotti agricoli con i paesi euromediterranei

Data: 15/11/2005

Bruxelles, 15 novembre 2005. L’Unione europea ha deciso di avviare i negoziati con i paesi euroediterranei per ampliare ulteriormente gli scambi di prodotti agricoli freschi e trasformati e di prodotti della pesca. L’obiettivo è quello di conseguire una più ampia liberalizzazione entro il 2010, come previsto dalla dichiarazione di Barcellona firmata nel 1995. I negoziati riguardano tutti i prodotti, ma anche aspetti non commerciali come lo sviluppo rurale, gli ostacoli tecnici agli scambi, le questioni sanitarie e la politica della qualità. Si dovrà tener conto inoltre della particolare “sensibilità” di certi prodotti sia per l’UE che per i paesi euromediterranei.
Mariann Fischer Boel, Commissaria all’Agricoltura e allo sviluppo rurale, si è così espressa: “La liberalizzazione degli scambi rappresenta una priorità della politica europea di vicinato. La liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli sarà particolarmente vantaggiosa per entrambe le parti, in quanto concorrerà a creare crescita, posti di lavoro e investimenti. È chiaro che dovremo procedere con gradualità e tener conto della particolare sensibilità di alcuni prodotti.”
Joe Borg, Commissario alla Pesca e agli Affari Marittimi ha aggiunto: “Credo che la liberalizzazione dei prodotti della pesca porterà dei benefici economici ed incoraggerà la cooperazione per assicurare la pesca sostenibile nel Mediterraneo.”
Per rafforzare il processo di Barcellona, nel maggio 2005 i Ministri degli Affari esteri dei Paesi euromediterranei hanno deciso di raccomandare l’adozione di una tabella di marcia per proseguire sulla strada della reciproca liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli, freschi e trasformati, e di prodotti della pesca, estesa anche ad aspetti non commerciali.
È evidente che si tratta di un processo da portare avanti con gradualità, in modo da agevolare l’adattamento delle parti al libero scambio. Nei negoziati occorrerà tener conto dei principi fondamentali della politica europea di vicinato, in particolare dell’efficace attuazione dei piani di azione che essa contempla, i quali potrebbero comprendere attività non commerciali o misure di accompagnamento da finanziare eventualmente attraverso il futuro strumento della politica europea di vicinato.
I negoziati dovrebbero idealmente essere portati a termine in tempi brevi, in modo da permettere l’entrata in vigore degli accordi riveduti preferibilmente a decorrere dal 1° gennaio 2007. Questa data permetterebbe l’attuazione dei necessari adeguamenti nell’arco di un periodo transitorio ragionevole, per poter completare la liberalizzazione degli scambi entro il 2010, come previsto dal processo di Barcellona.
Da Rapid *


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