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La Commissione condivide globalmente le conclusioni della relazione 2004 della Corte dei conti e si rallegra della valutazione dei

Data: 15/11/2005

Bruxelles, 14 novembre 2005. La Corte rileva due miglioramenti sostanziali rispetto all’anno scorso, che riguardano la PAC e l’assistenza ai paesi candidati all’UE. Essa ha potuto quindi elevare a circa un terzo la percentuale di spesa per la quale può fornire ragionevoli garanzie (rispetto al 6% dell’anno scorso). La Corte è inoltre soddisfatta delle spese di aiuto allo sviluppo, pari a circa 2,4 miliardi di euro non iscritti a bilancio. Conferma, infine, di ritenere i “conti” complessivamente attendibili; l’unica questione pendente (l’incapacità della contabilità di cassa di registrare i prefinanziamenti ai beneficiari come debito verso l’UE) è stata risolta grazie alla contabilità per competenza introdotta nel gennaio 2005.
Il vicepresidente Siim Kallas, responsabile delle relazioni con la Corte dei conti, ha dichiarato: “La relazione è equa ed equilibrata: essa attesta che la Commissione sta migliorando in modo tangibile i propri sistemi di gestione. Quest’anno sono particolarmente soddisfatto del riconoscimento da parte della Corte dei progressi che abbiamo compiuto nell’attuazione della politica agricola comune. Indubbiamente rimangono ancora molti settori da migliorare. È per questo che la Commissione ha analizzato le divergenze tra le nostre pratiche attuali e le esigenze poste dalla Corte dei conti, al fine di concordare le eventuali misure correttive. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno della cooperazione delle amministrazioni nazionali e regionali, con cui la Commissione condivide la responsabilità di gestione di circa l’80% dei fondi. Sono fiducioso che concorderemo questa tabella di marcia entro la fine dell’anno.”
La Corte rileva tutti gli errori, a prescindere dalla loro gravità e incidenza finanziaria, che possono conseguire da un pagamento tardivo, da un omesso controllo finale sulla completezza del progetto finanziato o da un pagamento errato. I controlli sono quindi molto più approfonditi rispetto a quelli effettuati sulle imprese private, per le quali viene verificata solo l’esattezza dei dati registrati nei libri contabili. In merito a questo ultimo punto, la Corte ritiene che i conti della Commissione siano complessivamente attendibili ed esprime una sola riserva, di fatto risolta con l’introduzione, nel 2005, della contabilità per competenza. Ciò significa che i conti soddisfano l’obiettivo primario di indicare al lettore il modo in cui è stato speso il bilancio dell’UE durante l’anno e la situazione finanziaria a fine esercizio.
La Corte ritiene che vi siano troppi errori nelle spese; molti di essi tuttavia vengono corretti, soprattutto tramite il recupero delle somme indebitamente versate. Nel settore della PAC vengono recuperati ogni anno circa 400 milioni di euro. Quest’anno, nel quadro dei fondi strutturali, la Commissione ha deciso di chiedere alle autorità greche la restituzione di circa 518 milioni di euro per irregolarità nelle procedure di appalto di lavori pubblici verificatesi tra il 2000 e il 2004 (cfr. IP/05/687). Poiché il mandato della Corte è di esaminare i pagamenti nel momento in cui vengono effettuati, i metodi usati dalla Corte non tengono conto delle rettifiche successive. La Commissione, ovviamente, preferirebbe che il giudizio della Corte si basasse sulla gestione pluriennale dei programmi.
Per maggiori informazioni: http://www.eca.eu.int/index_it.htm
Da Rapid *

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