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L’AICS incontra la società civile, prove tecniche di dialogo strutturato

Data: 16/01/2017

L’anno nuovo inizia con una buona notizia sul fronte dell’Agenzia per la Cooperazione che proprio in questi giorni festeggia il suo primo anno di operatività. Lo scorso giovedì si è svolto a Roma (e dove se no?) un primo incontro tra un nutrito gruppo dello staff dell’AICS e i rappresentanti delle organizzazioni della società civile, per intenderci le rappresentanze dei soggetti che siedono al (desaparecido) Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS). L’incontro, fortemente voluto dalla direttrice, aveva l’obiettivo di fare il punto sull’anno appena trascorso e gettare le basi per il lavoro dei prossimi mesi con uno specifico riferimento ai bandi dell’Agenzia appena conclusi.

E’ proprio la dott.ssa Frigenti a tracciare un bilancio dell’anno concluso, un annus horribilis che nonostante le difficoltà logistiche ha portato primi risultati importanti: la predisposizione di una cooperazione più ragionata e rispondente agli obiettivi strategici, l’approvazione nei tempi previsti del bilancio consuntivo 2016 e preventivo 2017, la conclusione dei due bandi per le OSC entro i termini stabiliti e l’ok da parte del governo al concorso per 60 nuove risorse che dovrebbero portare l’Agenzia al completamento del suo organico.

Inutile dire che tantissimo resta ancora da fare, sia sul piano operativo che su quello strategico e di questo all’AICS sembrano essere tutti consapevoli. Tra le sfide elencate c’è sicuramente la risposta alle grandi emergenze internazionali, una pianificazione più strategica della Cooperazione italiana, l’elaborazione di una nuova narrazione dello sviluppo, un livello di collaborazione maggiore tra l’AICS e gli altri attori, in primis la società civile e il settore privato profit che stenta a salire onboard.

Su quest’ultimo tema la direttrice avanza una prima proposta concreta per strutturare questo dialogo. Un “tavolo comune e permanente” con le organizzazioni della società civile per guardare insieme alle sfide comuni, in un cammino congiunto per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. La formula e la composizione del tavolo restano da definire, all’incontro si è parlato di uno o più gruppi di lavoro che dovrebbero riunirsi con cadenza mensile per affrontare questioni tecniche e/o strategiche.

A giudicare dal dibattito che ha seguito l’intervento introduttivo uno dei temi più urgenti da trattare riguarda sicuramente la questione elenco delle organizzazioni della società civile (vedi art. 26 della legge 125), un tema apparentemente tecnico ma di portata strategica importante. Sulla visione più o meno inclusiva dell’art. 26 permangono diversi punti di vista che possono però trovare in un ambito del genere le dovute convergenze e mediazioni.

I bandi versione 2017
La questione bandi è delicata e non certo di secondaria importanza per un ente come l’Agenzia che a regime dovrebbe gestire un sistema di erogazioni complesso e continuativo. La prima prova, i bandi 2016 appunto, per ammissione degli stessi funzionari hanno evidenziato diverse criticità in parte dovute alla frettolosa approvazione delle procedure per la concessione di contributi nel gennaio scorso, quando all’Agenzia c’erano a fatica le scrivanie e i computer. Di queste criticità abbiamo ampiamente parlato in precedenti post le cui argomentazioni sono state di fatto prese tutte in considerazione.

C’è quindi una buona disponibilità da parte dell’AICS a effettuare tutti i correttivi possibili prima di avviare la tornata di bandi del 2017 che potrebbe partire già da marzo/aprile prossimi. L’Agenzia a proposto un importante incremento delle risorse che se fosse approvato porterebbe il prossimo bando OSC per i progetti nei paesi partner a una dotazione di 40 milioni e quello sull’Educazione alla cittadinanza globale a quota 5 milioni. Di seguito i punti portati all’attenzione da tutte le reti di ONG presenti su cui lo staff dell’AICS si è detto disposto a mettere mano già dai prossimi bandi:

• Diminuzione/semplificazione della documentazione da sottoporre;
• Spostamento di alcune verifiche amministrative dopo la valutazione di merito dei progetti;
• Revisione dei criteri di valutazione (griglie semplificate con meno item e punteggi graduali);
• Coinvolgimento delle sedi estere dell’AICS nella valutazione;
• Ridefinizione e/o limitazione delle valorizzazioni con progressivo aumento delle percentuali di co-finanziamento;
• Alleggerimento del costo delle fidejussioni.


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