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Data: 16/01/2017

Tornano gli Affidati
Un’apposita sessione della giornata è stata dedicata alle procedure in fase di elaborazione per l’affidamento di interventi alle OSC. Si tratta di fatto di quelli che ai tempi della DGCS venivano denominati “progetti affidati” e che sono di nuovo previsti dalla 125. Si tratterebbe di procedure di evidenza pubblica con le quali l’AICS assegnerà l’implementazione di un determinato progetto a una singola organizzazione o un’ATS di più organizzazioni in stile tender. Gli inviti a presentare proposte potrebbero essere aperti o ristretti a organizzazioni con specifiche caratteristiche e/o esperienze. L’intenzione dell’AICS è di avere le procedure approvate già alla prima riunione del Comitato Congiunto del 2017 in modo da poter avviare durante l’anno i primi bandi per progetti affidati.

Varie ed eventuali
• E’ stato segnalato un impegno a dialogare con l’Agenzia delle Entrate per normare questioni delicate legate allo status di onlus di fatto delle ex ONG e alla collaborazione con il mondo profit.
• Sul fronte trasparenza l’AICS è entrata in contatto con il registro internazionale IATI con l’impegno di arrivare entro l’anno prossimo alla pubblicazione dei dati dell’aiuto italiano in formato aperto e standardizzato IATI.
• La gestione del bando 2017 sarà ancora “analogica”, cioè senza una piattaforma online sia per quanto riguarda l’application che per la gestione di tutte le fasi successive tra Agenzia e proponenti. Ma l’intenzione di passare a un sistema informatico c’è e il tutto dovrebbe essere introdotto a partire dal 2018.
• E’ stato valutata di grande importanza la richiesta di lavorare verso una strategia nazionale sull’Educazione alla Cittadinanza Globale anche alla luce del lavoro sulla nuova narrazione dello sviluppo. Questo potrebbe portare anche a un chiarimento di idee sulle priorità di un futuro bando ECG che potrebbe essere suddiviso in più lotti.
• Buoni segnali anche sul fronte advocacy. Secondo la direttrice infatti la voce della società civile sembra essere rilevante almeno quanto la sua capacità di implementare progetti nei paesi partner. La società civile, a sua detta, “può contribuire in modo decisivo a tenere alta l’attenzione sui temi di sviluppo nell’agenda politica”. Da qui un’inedita attenzione al ruolo che le ONG possono svolgere con le loro attività di advocacy anche nel nostro paese.
• E’ stata può volte menzionata l’intenzione di mettere in campo un’azione di capacity building delle OSC anche per rafforzare il ruolo di tutte le diverse anime che fanno parte del famigerato art. 26 della legge 125. Questo potrebbe tradursi in un bando ad hoc o in appositi programmi di formazione e rafforzamento delle capacità progettuali, gestionali, ecc.



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