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Promuovere la crescita e l’occupazione: la Commissione propone una nuova politica di ampio respiro a favore delle piccole e medie

Data: 10/11/2005

Bruxelles, 10 novembre 2005. Nell’Unione europea esistono 23 milioni di piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano un importante serbatoio di posti di lavoro, di capacità imprenditoriali, di innovazione e una fonte di coesione economica e sociale. Per questo motivo la Commissione europea ha proposto oggi una nuova politica per le piccole e medie imprese europee, più pragmatica, più partecipativa e di più ampia portata, che attraverso il rafforzamento delle sinergie tra i vari settori e l’instaurazione di un vero e proprio partenariato tra le azioni dell’Unione europea e quelle degli Stati membri contribuirà a rendere le PMI più competitive, razionalizzando gli strumenti della politica comunitaria. La Commissione propone di integrare il principio “pensare prima in piccolo” in tutte le politiche, sia a livello nazionale che comunitario, in modo da adattarle meglio alle esigenze delle PMI. Un altro aspetto di fondamentale importanza per le PMI è il miglioramento della qualità della legislazione. La Commissione si impegna a semplificare le norme in vigore e a fare in modo che la legislazione futura non limiti il potenziale di crescita e di innovazione delle PMI. Per ridurre il deficit di informazione tra le istituzioni europee e le imprese, la comunicazione sollecita un dialogo più regolare e strutturato con i rappresentanti delle PMI.
Il vicepresidente della Commissione Günter Verheugen ha dichiarato: “Le piccole e medie imprese svolgono un ruolo fondamentale per la crescita e l’occupazione nell’Unione europea. Dobbiamo aiutarle creando le condizioni adatte per favorire il loro sviluppo e promuovendo una cultura più favorevole all’iniziativa imprenditoriale .”
Le PMI europee sono fondamentali per promuovere i due obiettivi principali del partenariato di Lisbona per la crescita e l'occupazione: una crescita più sostenuta e un maggior numero di posti di lavoro più qualificati. Le piccole e medie imprese sono una parte importante dell’economia europea: nell’Unione europea esistono infatti circa 23 milioni di PMI, che offrono 75 milioni di posti di lavoro e rappresentano il 99% del totale delle imprese. Inoltre, esse costituiscono una componente fondamentale dell’industria europea: in alcuni settori industriali (ad esempio tessile, edilizia, industria del mobile) offrono infatti fino all’80% dei posti di lavoro.
Il nuovo approccio della Commissione prevede un unico quadro strategico coerente per le azioni dell’Unione europea a favore delle PMI e pone l’accento su una più sistematica consultazione e cooperazione con le organizzazioni rappresentative delle piccole e medie imprese, per favorire la loro partecipazione al processo di definizione delle politiche sin dalle prime fasi, in modo da poter contare sulla loro esperienza e accrescere il loro impegno e il loro coinvolgimento nel processo.
La Commissione propone una serie di azioni specifiche in cinque settori:
1. Promuovere l’imprenditorialità e le competenze, in particolare attraverso azioni volte ad assicurare il buon esito della successione d’impresa, a facilitare l’adattamento dei lavoratori alle esigenze del mercato del lavoro e a promuovere le capacità imprenditoriali.

Per colmare la carenza di competenze qualificate, tutti i partner, e in particolare le imprese, dovranno essere coinvolti nello sviluppo e nella definizione di corsi e metodologie di formazione. La Commissione invita gli Stati membri a riesaminare le politiche nazionali in materia di istruzione e formazione per renderle più “reattive” ai cambiamenti attuali e futuri del mercato del lavoro.

2. Migliorare l’accesso delle PMI ai mercati, anche tramite azioni dirette a promuovere la loro partecipazione agli appalti pubblici e all’attività di standardizzazione.
La Commissione intende proporre nuove iniziative per favorire la partecipazione delle PMI alla cooperazione tra imprese e agli incontri per la ricerca di potenziali partner, soprattutto nelle regioni di confine

3. Ridurre gli oneri burocratici, integrando il principio “pensare prima in piccolo” in tutte le politiche dell’Unione europea e semplificando le regole e la legislazione, ad esempio per quanto riguarda gli aiuti di Stato o la partecipazione delle PMI ai programmi comunitari.
La Commissione esaminerà la dimensione relativa alle piccole e medie imprese in sede di valutazione dell'impatto della legislazione comunitaria e farà in modo che le esigenze delle PMI siano prese in considerazione adeguatamente e in maniera sistematica, attraverso la previsione di periodi di transizione più lunghi, minori spese, obblighi semplificati in materia di trasmissione delle relazioni e, in alcuni casi, l’esenzione dalle norme comunitarie.


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