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Data: 10/05/2017

Una riflessione finale. Nelle azioni umanitarie, come in quelle di sviluppo, le Ong sono abituate ad interrogarsi e a valutare le situazioni. Lo fanno, in modo indipendente, per evitare errori e per migliorare e rendere più efficaci i loro interventi. Anche in questo caso sentiamo l’esigenza di una riflessione e un’attenta analisi, più di quanto già non si stia facendo, partendo sempre dalla inderogabilità dei principi umanitari sopra espressi. Come far sì che i doverosi soccorsi in mare non producano l’effetto negativo di un involontario aiuto ai trafficanti di esseri umani che possono approfittarne per aumentare le loro azioni criminali, organizzando l’arrivo massiccio di migranti lungo le coste nordafricane e in definitiva aumentando le morti in mare? Più di tredicimila quelli contati da quel terribile 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa: rappresentano una carneficina che deve interrogarci quotidianamente, farci riflettere, anche perché cresce di anno in anno. Se questo è il tema, ed in parte lo è anche per lei, e non la subalternità ai diktat di scelte disumane o ad obiettivi che sono loro estranei o ad attività embedded o che possono apparire tali, allora le Ong sono aperte alla collaborazione con le istituzioni per riflettere, aiutare l’analisi e l’approfondimento, fare proposte, trovare soluzioni, come dimostrato spesso anche nel passato.

Le auguro in ogni caso buon lavoro e i migliori successi, suoi e della sua procura, nel difficile contrasto al crimine, sperando che possa essere dotato, come ha richiesto, di tutti gli strumenti necessari per potere operare con rapidità ed efficacia.

Nino Sergi (policy advisor della rete Link 2007, presdente emerito di Intersos).


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