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Data: 24/08/2017

5. Attacco alle Ong, come la politica gioca sulla pelle dei migranti
Continuano gli attacchi alle Ong che effettuano missioni di salvataggio nel Mediterraneo. Una (ennesima) dimostrazione di come la politica giochi sulla pelle dei migranti, nonché una dannosa distrazione dalle vere sfide e responsabilità – scrive Judith Sunderland di Human Rights Watch.

6. Perché l’Europa non può affidare alla Libia le vite dei migranti
Mentre le Ong che salvano i migranti in mare sono al centro di un processo mediatico, l’Italia e l’Europa cercano di delegare alle autorità libiche la soluzione del problema degli sbarchi. Una pessima decisione, viste le terribili condizioni nel paese e le difficilissime condizioni umanitarie in cui sono ivi detenuti i migranti. Il video di Valeria Brigida, Francesca Mannocchi e Giulia Testa per Internazionale (da accompagnare al nostro approfondimento su tutto ciò che non va nell’accordo Italia – Libia).

7. Così l’Italia ha lasciato annegare centinaia di persone
Ottobre 2013, un peschereccio carico di profughi siriani sta imbarcando acqua – e nessuno fa niente, a partire dai comandi militari italiani (che non mettono a disposizione le loro unità, nonostante siano le più vicine). Dopo 5 ore di attesa, il barcone affonda e muoiono 268 persone, tra cui 60 bambini. Su l’Espresso, Fabrizio Gatti ricostruisce la strage: le immagini inedite, le telefonate mai ascoltate prima tra le Forze armate di Malta e la Guardia costiera italiana, e le strazianti richieste di soccorso partite dal peschereccio – rimaste inascoltate.

8. Ong e salvataggi in mare, bisogna fare chiarezza
Lo scontro sui soccorsi nel Mediterraneo ha occupato nelle ultime settimane il dibattito politico e mediatico. L’Espresso ha messo insieme 11 FAQ essenziali su Ong, salvataggi in mare e inchieste delle procure (da accompagnare ai nostri approfondimenti in materia: cosa c’è di falso o fuorviante nelle accuse e come lavorano e si finanziano *veramente* le Ong).

9. La strage senza colpevoli
Mentre continua l’assurdo attacco alle Ong che salvano vite in mare, Fabrizio Gatti su Repubblica scrive ancora della strage ignorata nel Mediterraneo dell’11 ottobre 2013, quando 268 persone – tra cui decine e decine di bambini – furono lasciate morire dalla Marina italiana. Che avrebbe potuto salvarli ed invece ignorò per ore le telefonate sempre più disperate che giungevano dal peschereccio prossimo al naufragio. Un vero e proprio eccidio, per cui però non c’è nessun responsabile e nessuno s’indigna.

10. Libia, non è un paese per migranti (secondo Nazioni Unite e Tribunale penale internazionale)
Il disastro della situazione in Libia è cosa nota, dopo anni di denunce da parte delle organizzazioni umanitarie e l’accusa messa nero su bianco prima dal Commissariato per i diritti umani e poi dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) delle Nazioni Unite: nel paese vi sarebbero almeno 20.000 persone detenute illegalmente, e fiorisce un vero e proprio mercato degli schiavi. Adesso però a puntare il dito contro il governo libico è il Tribunale penale internazionale, che sta raccogliendo materiale probatorio sui gravi e sistematici crimini contro i migranti. L’articolo di Al Jazeera (da accompagnare al nostro approfondimento su tutto ciò che c’è di sbagliato nel fare accordi con la Libia).


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