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Data: 24/08/2017

34. Chi sono e cosa vogliono gli “identitari” di Defend Europe?
Sono scesi in mare per fermare “l’invasione dei migranti” e le Ong “colpevoli” di volerli salvare, sono stati fermati a Cipro per il sospetto di coinvolgimento in traffico di esseri umani (!) e attualmente sono al largo della Libia a inseguire ed intimidire le navi delle Ong che effettuano salvataggi in mare. Ma chi sono, e cosa vogliono, gli “identitari” di Defend Europe? 5 cose da sapere spiegate da Richard Hall su Refugees Deeply (da accompagnare al nostro approfondimento, con interviste, sulla fondazione Gefira ed il movimento identitario che hanno innescato la campagna contro le Ong).

35. Le manovre occulte di Defend Europe nell’indagine sulla nave Iuventa
Un link lega l’indagine sulla nave Iuventa con l’operazione della destra europea “Defend Europe”: è il contatto tra la società di sicurezza privata Imi Security Service – ovvero il gruppo di contractor che ha denunciato le “anomalie” della nave Iuventa, facendo aprire il fascicolo della Procura di Trapani – con l’ex ufficiale della Marina militare Gian Marco Concas, uno dei portavoce di Generazione identitaria. L’inchiesta di Andrea Palladino per Famiglia Cristiana.

36. Il codice di distrazione di massa
“Cinque Ong su otto, hanno firmato il codice di condotta del Viminale”, riportano i giornali, e il messaggio è chiaro: il governo sta vincendo il braccio di ferro sulle regole da adottare in mare. Nessuno si sofferma su come il contenuto del codice sia stato intanto cambiato radicalmente (su pressione di Sos Méditerranée, quinta Ong a firmare), diventando “un foglio inutile che non cambia di una virgola le regole che c’erano prima, le regole del diritto internazionale, le regole del mare”. Improvvisamente sono scomparso infatti i due elementi principali della discussione – ovvero l’obbligo della presenza di agenti armati a bordo e il divieto ai trasbordi su altre barche dei migranti soccorsi – e si riconosce la superiorità e inderogabilità del diritto del mare. Ma perché allora, tanto rumore fino ad oggi? L’articolo di Valerio Cataldi fa il punto in maniera limpidissima sul “codice di distrazione di massa” e “l’arte di accusare le Ong per nascondere l’inferno dove rimandare i migranti”. Sulle stesse note anche l’editoriale di Fabrizio Gatti per l’Espresso, che mette nero su bianco lo scopo ultimo della campagna contro le Ong: consegnare alla Libia il controllo totale sulla rotta mediterranea centrale.

37. Le minacce libiche e il ritiro delle Ong
Intanto la Libia rivendica il totale controllo della propria – allargata, e non è chiaro esattamente di quanto – zona Sar, inibendo l’avvicinamento delle navi delle Ong che effettuano salvataggi in mare a suon di minacce (come riassume il punto dell’Huffington Post, da accompagnare all’articolo di Sergio Scandura su Stati Generali).


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