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Strutturare le competenze

Data: 20/10/2017

Strutturare le competenze

di Bernd Faas

Chi si prepara alla candidatura per un lavoro qualificato in Germania, dovrebbe per prima cosa prendere piena coscienza delle proprie competenze. La concorrenza per un posto proviene da tutto il mondo e prende di mira paesi che pongono richieste elevate alla presentazione del candidato.

Forma e contenuto della candidatura devono cogliere alla perfezione le aspettative del potenziale datore di lavoro. Non esiste una seconda chance nella selezione: o si convince subito, cioè dando al selezionatore la sicurezza di avere le competenze richieste, o si è fuori corsa, cioè nel cestino.

Conoscere esattamente le proprie competenze non è cosa facile. Non è un problema indicare il livello linguistico e quello degli skills informatici.

Il knowhow professionale, per esempio la conoscenza dei mercati, l’esperienza lavorativa e la comprensione tecnica, si può definire tramite mansioni, formazione acquisita e corsi di aggiornamento svolti regolarmente.

Ma ci sono altre competenze meno “formali” che possono fare la differenza e delle quali spesso non ci si rende conto.

Con una strutturazione delle competenze si riesce, da un lato, ad individuare le conoscenze e le capacità proprie, dall’altro lato a ordinare le richieste e i desideri del futuro datore di lavoro, avvicinando così competenze e profilo richiesto.

Con questo aiuto la lettera di accompagnamento dà al selezionare quello che vuole leggere.

A volte la strutturazione fa anche capire che la candidatura è tempo sprecato perché candidato e azienda sono troppo distanti l’uno dall’altra.


• Il ventaglio delle competenze
Il ventaglio è uno strumento semplice, da adottare in un momento di riflessione, senza richiedere ore di lavoro. Si consiglia di prenderlo in mano più volte per rivedere e approfondirne il contenuto. Non è raro che alla fine del lavoro di autoanalisi, uno scopra di avere dei talenti nascosti, fino ad allora mai presi in considerazione, che però possono avere una forte valenza nella candidatura scritta e nel colloquio.

• La competenza professionale
La prima delle quattro sezione del ventaglio riguarda la specifica preparazione professionale, cioè conoscenze di prodotti o servizi della posizione attuale e di quelle precedenti. Conta conoscere procedimenti tecnologici, processi di produzione e di controllo qualità, specificità dei mercati, ma anche la capacità di comandare e di delegare nel contesto di lavoro. Conta l’applicazione delle competenze formative nel concreto, cioè nello sviluppo di prodotti e nella realizzazione di reti di distribuzione o di disegni. Più lunga è la vita lavorativa, più si divide la competenza professionale tra elementi “centrali” e “periferici”. L’analisi degli elementi “centrali” è semplice perché riguarda la parte centrale della mansione, alla quale però si aggiungono molti altri elementi che non sono subito riconoscibili (promozione dell’azienda tramite i nuovi media, rapporti con ricercatori in altri paesi, saper tutelare il lavoro contro lo spionaggio industriale).

• La competenza metodologica
Nel secondo settore del ventaglio l’analisi prende in considerazione i metodi acquisiti che possono essere trasferiti facilmente e velocemente in un’altro ambito, in un altro contesto o in un altra dimensione aziendale. Più volte si è cambiato il datore di lavoro (nel mondo anglosassone, all’inizio della carriera, il personale laureato cambia dopo due, massimo tre, anni perché, più sono numerose le esperienze in ambienti diversi, meglio è), più sviluppata deve essere questa competenza. Sapere come si diventa produttivi da subito in un settore finora poco conosciuto, aiuta in ogni posizione di lavoro e in ogni ambiente di lavoro. Saper gestire una determinata situazione, una questione specifica, un’esigenza del cliente oppure una crisi, comprende la capacità di anticipare eventuali problemi e di ammorbidire l’impatto. “Problem solving” è una capacità trasferibile a tutte le situazioni di lavoro, sia quelle già conosciute, sia quelle nuove. In particolare quando la competenza professionale non è conforme al 100% alla posizione in questione si può recuperare con la competenza dei metodi.


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