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Data: 20/10/2017

• La competenza sociale
Sono importanti anche i cosiddetti fattori “morbidi” nel gestire la convivenza in azienda. I candidati si devono chiedere “Di quali competenze sociali sono in possesso?”. Si può guidare l’analisi rispondendo alle domande:
• Quando sono stato veramente fiero di me stesso in un contesto professionale? Anche senza aver avuto un conferma esterna o dal capo?
• Quali abilità e quali talenti ho utilizzato, e in che misura, per aver raggiunto questo successo?

Non è sufficiente trovare definizioni generali come “capacità di comunicare” oppure “capacità di lavoro in gruppo”. Per essere padrone cosciente delle proprie competenze, si deve conoscere la loro applicazione in una specifica situazione, per esempio: come l’abilità comunicativa e la tenacia hanno portato a far accettare la propria idea al capo.

• La competenza di se stessi
Nella preparazione della lettera di accompagnamento il candidato deve porsi le domande circa le proprie capacità (i punti forti e i punti deboli) e circa il potenziale futuro. Questa competenza è strettamente intrecciata con le tre precedenti.
• Sono in grado di parlare liberamente delle mie prestazioni?
• Posso dare al lettore o all’interlocutore una visione d’insieme del percorso di crescita fatto?
• Partendo dal mio potenziale, posso illustrare le prospettive nell’ambito aziendale?
• Riesco a descrivere o a parlare del modo in cui tratto le cose, tenendo la distanza e senza rinunciare all’orgoglio di me stesso?

Indipendentemente dal fatto che si elenchino le competenze, si crei il profilo del lavoro cercato secondo il contenuto del ventaglio delle competenze o si confronti il proprio profilo con quello desiderato dall’azienda: il ventaglio delle competenze dà la sicurezza di non aver tralasciato nessun talento e nessuna capacità.


Fonte: InGermania Eurocultura.


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