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Come entrare in un business redditizio

Data: 01/12/2017

402.700 occupati e 52,4 miliardi di produzione raggiunti in un solo anno, ecco quale settore…


L’industria italiana del tessile-moda è un comparto produttivo di enorme importanza per l’economia del nostro Paese.
Parliamo di cifre che raggiungono i 52,4 miliardi di produzione nel 2015, di 402.700 occupati e di un saldo della bilancia commerciale di più di 8,5 miliardi. Il settore tradizionalmente genera un surplus della bilancia commerciale secondo soltanto a quello della meccanica.

Il sistema deve la sua competitività a livello internazionale agli investimenti in innovazione, alla ricerca e sviluppo del prodotto, alla tradizione del gusto produttivo, al knowhow e alla sinergica collaborazione fra le diverse fasi della filiera sino all’integrazione con il retail.

Solo per rendere l’idea dell’importanza del settore moda in Italia basti pensare che nel settore moda sono impiegati 981.341 persone,occupate in circa 100.000 aziende.

Le previsioni elaborate dalla Camera della moda per tutta l’industria italiana
(quindi i settori tessile, vestiario, pelle, pelletteria e calzature) lasciano intravedere per quest’anno un fatturato di 71,1 miliardi di euro, pari a una crescita del 4,5%.

Come entrare in un business redditizio?


La tendenza all’affiliazione è un fenomeno largamente diffuso in Italia. Negli ultimi anni è stata evidente la propensione alla formazione di reti in Franchising in tutti i settori, sia in quello della vendita al dettaglio che in quello dei servizi. Gli ultimi anni parlano di una costante ascesa in termini di reti operative, punti vendita affiliati, giro d’affari annuo, dati che confermano un trend positivo in atto in Italia da molti anni.

Il franchising, secondo i recenti studi,è una formula di sviluppo capace anche di resistere alla crisi economica dell’ultimo anno. Questa idea è confermata dall’opinione di molti studiosi del fenomeno.

Il Presidente dell’Osservatorio Permanente del Franchising, la Prof. Marisa Amoroso ha affermato in un intervista: “è possibile comprendere meglio la capacitàdel franchising di ottenere ottimi vantaggi su mercato facendo un semplice confronto tra le unità indipendenti e le unità in franchising. Dal confronto si evince che mentre le unità indipendenti hanno avuto negli untimi anni un saldo negativo in tutta Italia, maggiormente al nord, le unita in franchising resistono e soprattutto quest’ anno sono numericamente aumentate, non in modo eclatante ma, considerando la crisi il saldo è sempre positivo.

Questo aspetto interessante è facilmente spiegabile perchè le reti pur essendo fatte di piccole unità fanno parte di una grande organizzazione che permette economie di scala,economia di costo assoluto e quindi tutto ciò permette di essere competitive rispetto alle unita indipendenti che sole non riescono a resistere.’’

Relativamente alla situazione attuale di crisi che l’Italia sta affrontano, la Professoressa ha aggiunto:“Non essendo sicura della fine della crisi, riferendomi al franchising penso che, come ha resistitoin questi periodi potrebbe anche farlo in futuro, magari con l’innovazione che molto spesso i franchisor non fanno,i franchising potrebbero avere una marcia in più, una capacità in più di affrontare con successo il futuro.’’

Un’azienda che sceglie l’organizzazione distributiva del franchising è un’azienda che ha deciso, o per peculiarità di prodotto e servizio che questa formula è la più consona, oppure perché ha deciso di integrare a valle cioè di controllare direttamente il mercato finale.

L’integrazione a valle può avvenire o con punti vendita diretti oppure con punti vendita affiliati,cioè in franchising. Entrambi i casi permettono di controllare il mercato in modo forte. Il fatto che brand importanti abbiano deciso di mettersi sul terreno del franchising abbinandolo al posizionamento sul mercato in forma diretta evidenzia la presenza di un’opportunità. L’opportunità è quella di avere minori rischi sul mercato.Il franchisor è un elemento coadiuvante nel mercato per il controllo del fatturato.

Utilizzando il franchising l’azienda franchisor è chiamata sicuramente ad un impegno finanziario, però questo impegno è sicuramente in rapporto inferiore rispetto alla creazione di una rete diretta. Il franchisee diventa immediatamente competitivo perché si mette sotto la protezione di un marchio conosciuto,non deve pensare alla strategia perché è il franchisor lo stratega, il franchisee ha il compito unico di occuparsi della gestione perché tutte le altre difficoltà vengono sperimentate dal franchisor.

È questa situazione che evidenzia il primo vantaggio per il franchisee, cioè il successo più rapido e il minor rischio di avvio.


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