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N. 717 dell’11 ottobre 2005

Data: 11/10/2005

Newsletter della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

L’Euro-Attualità: Dalla Commissione

Aumentare la sicurezza dei viaggiatori: la Commissione esorta gli Stati membri a migliorare la loro capacità di risposta alle chiamate di emergenza al 112
Bruxelles, 11 ottobre 2005. La Commissione europea ha invitato oggi gli Stati membri a migliorare la loro capacità di risposta alle chiamate al 112. Il numero unico di emergenza europeo può ora essere chiamato da qualsiasi telefono, fisso o mobile, nei 25 paesi dell’UE, ma di fatto non funziona come dovrebbe. Alcuni paesi non hanno predisposto risorse che consentano di gestire le chiamate nelle lingue richieste, altri non dispongono della tecnologia necessaria per localizzare le chiamate provenienti da telefoni cellulari e in molti paesi gli utenti ignorano addirittura l’esistenza del servizio. Gli Stati membri devono urgentemente investire risorse supplementari per risolvere i problemi logistici e linguistici e informare i cittadini sul numero di emergenza.
Vivian Reding, commissaria responsabile per la società dell’informazione e i mezzi di comunicazione, ha affermato: “Con l’aumento esponenziale del numero di viaggiatori internazionali, per lavoro o per diporto, questo numero di emergenza paneuropeo rappresenta uno strumento assolutamente indispensabile. Che numero deve chiamare un cittadino britannico in vacanza in Grecia che abbia bisogno di un’ambulanza? Che numero formare sul proprio cellulare se si è coinvolti in un incidente in Svezia o se si è sorpresi da un incendio nel proprio appartamento a Praga? Non possiamo continuare a tollerare che il numero unico di emergenza sia ‘uno dei segreti meglio custoditi d’Europa’. I governi devono investire le risorse necessarie per fare del 112 uno strumento affidabile al servizio dei cittadini. Non possiamo permetterci di fallire questo obiettivo. Se non agiamo ora rischiamo di allungare ulteriormente i tempi di reazione alle emergenze, mettendo a repentaglio molte vite umane”.
Nato come numero unico a disposizione dei cittadini in viaggio all’estero, affinché bastasse ricordare un solo numero ovunque ci si trovasse, il 112 rappresentava una sfida ambiziosa per tutti i paesi in quanto presupponeva un coordinamento tra diversi organismi pubblici a livello nazionale o locale. Poiché alcuni Stati membri vantano un’esperienza consolidata nella gestione delle chiamate di emergenza, la Commissione ritiene estremamente utile la condivisione delle migliori prassi attuate in Europa in questo settore.
Nel mese di luglio la commissaria Reding ha scritto ai ministri responsabili del 112 nei 25 Stati membri dell’UE chiedendo loro di riferire in merito ai progressi realizzati nell’attuazione e nella diffusione del numero unico di emergenza europeo nei rispettivi paesi. Inoltre la Commissione ha invitato i rappresentanti dei 25 Stati membri a partecipare a una conferenza che si svolge oggi a Bruxelles per favorire la condivisione delle migliori prassi nel trattamento delle chiamate al 112.
La conferenza odierna, che rappresenta un’anteprima nel suo genere a livello europeo, riunisce le amministrazioni responsabili delle comunicazioni elettroniche e della protezione civile di tutti gli Stati membri. All’incontro prenderanno parte anche associazioni di consumatori in veste di osservatori. Si farà il punto su ciò che gli Stati membri hanno fatto sino ad ora e sui possibili miglioramenti da attuare a livello nazionale in base all’esperienza degli altri paesi. Si tratta, ad esempio, di ampliare le competenze linguistiche dei centri di gestione delle chiamate di emergenza, di creare centri integrati che riuniscano tutti i servizi e di garantire la disponibilità delle informazioni relative alla localizzazione dei chiamanti.
Per proseguire il lavoro avviato dalla conferenza odierna la Commissione propone di istituire un gruppo di esperti, composto da delegati di enti pubblici del settore, incaricato di esaminare strategie concrete per ovviare alle carenze fino ad ora riscontrate. La Commissione ritiene che la conferenza e l’operato del gruppo di lavoro contribuiranno a migliorare la qualità dei servizi di emergenza offerti a tutti i cittadini europei, soprattutto quando si trovano in viaggio.
È inoltre necessario aggiornare la tecnologia utilizzata da molti centri di gestione delle chiamate di emergenza affinché siano in grado di trattare le chiamate “automatiche” (eCall) che i nuovi veicoli potranno effettuare in caso di incidente, anche in stato di incoscienza del conducente. Il sistema eCall permette di comunicare l’esatta posizione del veicolo ai servizi di emergenza, a condizione che questi siano in grado di elaborarne i dati (cfr. IP/05/1137). Se in Europa tutte le automobili fossero dotate del sistema eCall i tempi di reazione alle emergenze potrebbero diminuire del 50% nelle zone rurali e del 40% nei centri urbani, il che consentirebbe di salvare ogni anno fino a 2.500 vite umane.

Sito web: http://europa.eu.int/italia

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