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III° Workshop: Dinamicità corporea e relazione di gruppo - 04/05/2013

Il terzo incontro svoltosi il giorno 4 Maggio 2013, della durata di due ore, ha trattato il tempo della dinamicità del corpo e della relazione di gruppo.
Cercando di imparare a conoscere se stessi, le proprie emozioni, il proprio corpo con i suoi movimenti e i suoi gesti, i ragazzi sono stati coinvolti in attività che hanno richiesto un impegno personale, ascolto e fiducia nei confronti degli altri e della propria persona con una maggiore disponibilità nella comunicazione. Infatti si riconosce l’importanza del corpo e del movimento corporeo come strumenti della comunicazione, perché alla base di tutti i linguaggi verbali mimici figurativi, gestuali, si trova la corporeità come elemento di mediazione nel momento in cui il soggetto si mette in relazione con l’altro.
Le attività hanno visto i ragazzi “giocare con la fiducia”. L’animatore ha proposto dei semplici e classici giochi di fiducia reciproca, come l’essere guidati da un compagno mentre si è bendati e, quindi, privi di percezione visiva e affidarsi a chi si ha vicino: in questa attività i ragazzi, insieme all’animatore, hanno fatto dell’aula un percorso ad ostacoli, utilizzando sedie, ombrelli, scarpe, in modo tale da rendere il gioco più dinamico.
Una seconda attività laboratoriale, proposta dall’animatore, sempre basata sulla fiducia reciproca, è stata il “serpente”: tale attività ha visto l’intero gruppo coinvolto nel disporsi in fila indiana agganciandosi al compagno davanti per le spalle. Tutti, eccetto il primo, hanno chiuso gli occhi e si sono lasciati guidare dal primo compagno cha aveva la percezione degli spazi, senza parlare. Alla fine di tali attività (che hanno occupato la prima ora della sessione di workshop) è stato utile ed interessante lo scambio di sensazioni ed emozioni che i ragazzi hanno provato nei vari momenti della stessa, da quando sono stati guidati a quando hanno guidato loro il compagno.
Nella secondo ora, l’animatore ha proposto il tema del “sentirsi apprezzati” sia da se stessi che dagli altri. E’ importante, per l’autostima dei giovani, che essi si sentano apprezzati dalle persone che più gli stanno a cuore, e non solo anche dal mondo esterno: infatti una carenza in tal senso può portare alla frustrazione e ad un comportamento aggressivo. L’animatore, dopo aver spiegato il concetto di autostima, ha coinvolto i ragazzi in un’attività dove ognuno di loro doveva scrivere su dei cartoncini un termine positivo, che poteva essere utilizzato per descrivere il carattere di una persona. Ad esempio” gentile, educato, creativo, attento, gioviale”. Successivamente sono state designate dieci azioni che descrivono le caratteristiche prima citate e sono state scritte anche quest’ultime su dei cartoncini separati. I ragazzi a turno, hanno pescato un’azione e una caratteristica dalla due pile di cartoncini e hanno cercato di svolgere l’azione secondo la caratteristica pescata, ad esempio “ dar da mangiare ad un anziano gentilmente”; il resto del gruppo, invece, doveva indovinare la caratteristica messa in scena dal compagno. Alla fine di questa attività il risultato è stato un grande divertimento, ma anche lo spunto per chiedere ai ragazzi se loro mostrano le loro caratteristiche in tutto quello che fanno, quali sono le loro capacità e quali di esse l’altro riesca a percepire, se le caratteristiche casualmente inscenate appartengono alla loro sfera caratteriale, oppure se le riscontrano in qualche componente del gruppo.
Alla fine delle due ore, i ragazzi si sono salutati con affetto e con una nuova percezione di sé stessi e dell’altro.