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V° Workshop: Punti di vista – 02/08/2013

Il quinto workshop, della durata di due ore, ha avuto luogo il 2 agosto 2013 ed ha visto coinvolti i ragazzi insieme ai formatori in un gioco di ruolo denominato “Punti di vista”. Il laboratorio ha permesso di evidenziare “i vari punti di vista” dell’altro per ricercare un’intesa di relazioni e di rapporto per lo star bene con gli altri in situazioni diverse da quelle canoniche che possono essere scuola, lavoro, tempo libero.
È stato chiesto ai ragazzi di cittadinanza italiana di vestire i panni dei loro coetanei stranieri e di affrontare le difficoltà della vita quotidiana. Tale laboratorio, a differenza degli altri che sono stati svolti in aula, ha avuto come scenario le vie della città di Potenza, in particolare nei bar, nelle piazze, nelle scuole e nei supermercati.
In questo modo i ragazzi hanno potuto realmente constatare quanto sia difficile tutt’oggi per un ragazzo straniero e con difficoltà di lingua rapportarsi con l’ambiente circostante. Ad esempio il gruppo capeggiato da alcuni ragazzi immedesimati nel ruolo dell’altro, si è recato in un bar del centro fingendo di aver problemi di dialettica per ordinare un aperitivo, tenendo presente l’appartenenza religiosa del personaggio interpretato, ossia di religione musulmana (tale religione vieta il consumo di alcolici e di carne suina). Il barista si è trovato in difficoltà poiché non era pronto ad affrontare tale “diversità”.
In seguito un'altra coppia di ragazzi, fingendo di essersi persa, ha chiesto indicazioni ad un passante per il supermercato più vicino dove potesse trovare prodotti tipici della sua terra d’origine. L’interrogato, preso alla sprovvista, li ha mandati al supermercato più grande che conosceva senza però assicurare ai ragazzi che avrebbero trovato ciò che cercavano.
Una volta raggiunto il supermercato, e aver riempito il carrello di articoli generici, i ragazzi si sono recati alla cassa, precedentemente muniti di valuta estera (in questo caso )facendo finta di non aver ancora cambiato il loro denaro in euro e suscitando grande stupore nella cassiera ma soprattutto alimentando lo sdegno da parte dei clienti in fila sentendo per di più mormorio dei classici luoghi comuni verso gli stranieri.
Ovviamente tutte queste scenette/esperimento sono state supportate da tutto il gruppo ed in particolare dai ragazzi stranieri che si sono rispecchiati in queste situazioni sia in prima persona che di riflesso per i propri familiari e amici.
Tornando nell’aula di ritrovo dello staff è stato fatto un resoconto collettivo dell’intera giornata, e oltre a qualche risata su una scenetta veramente simpatica si è riflettuto su come sia difficile per un coetaneo straniero affrontare quello che per noi è classica routine.