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I° Workshop: Ice Breaking - 30/04/2013

Nel corso del primo incontro, della durata di due ore, relativo al progetto Gargantua’s soul approvato nell’ambito del programma Gioventù in Azione, gli operatori dopo una breve presentazione del progetto, delle sue finalità e delle attività previste all’interno di esso, si sono serviti di semplici esercizi rompi ghiaccio al fine di incoraggiare i partecipanti a sciogliersi, rilassarsi, divertirsi ed interagire gli uni con gli altri favorendone la conoscenza in un contesto informale. I ragazzi, sono stati invitati a spostare banchi e sedie e ricreare un ambiente circolare. Sui tre lati dell’aula sono stati affissi tre diversi cartelli, che rimandavano a degli stati d’animo associandoli alle condizioni metereologiche: sereno, nuvoloso, pioggia. I ragazzi sono stati invitati a posizionarsi e successivamente a esprimere un breve giudizio sul proprio umore ed eventuali motivazioni.
Successivamente si è proceduto alla presentazione dei partecipanti. I ragazzi sono stati invitati a sedersi in circolo, l’animatore ha brevemente detto il proprio nome, da dove viene e cosa fa nella vita. Poi ha lanciato un gomitolo ad un ragazzo chiedendo di fare lo stesso, per poi tenere un capo del gomitolo e lanciare quest’ultimo ad un compagno dal lato opposto del circolo e cosí via. L’ultimo che si è ritrovato con la matassa è dovuto tornare all’origine ricapitolando il nome e interessi del suo predecessore, fino a riavvolgere completamente il gomitolo. L’obiettivo è stato quello di far conoscere in breve tempo i nomi ed alcune caratteristiche degli altri componenti del gruppo ed ha fornito un quadro generale del clima interpersonale sia del singolo che del gruppo.
Altro esercizio proposto all’interno di questo primo incontro è stato il cosiddetto "Sabotaggio", attività che ha aiutato anche a comprendere come talvolta, nello svolgere le nostre attività quotidiane, sabotiamo gli altri senza rendercene conto. I partecipanti sono stati divisi in gruppi di tre. In ogni gruppo, ogni partecipante è stato identificato con le lettere "A", "B" o "C". L'animatore ha spiegato brevemente il funzionamento del gioco. Innanzitutto ha chiamato tutti i "C" presso di sé; poi ha detto ai partecipanti "B" di raccontare al loro "A" un evento o incidente prescelto e ai partecipanti "A" di fare la parte degli attenti ascoltatori. Poi ha indicato ai "C" di interrompere i loro "A" e "B" con barzellette o altri argomenti di poco conto. Il facilitatore ha dato il via agli "A" e "B". Dopo 1-1,5 minuti, l'animatore ha chiesto ai "C" di avvicinarsi ai compagni ed interromperli con le loro storielle. L'animatore ha interrotto il gioco dopo 1-1,5 minuti dopo la prima interruzione. Il gioco è poi continuato con altre due fasi. Alla fine, l'animatore ha riunito tutti i partecipanti in circolo e li invitati ad esprime le proprie sensazioni. I partecipanti, una volta acquisita la consapevolezza delle interruzioni che avevano provocato ad amici e colleghi, sono stati invitati a raccontare le loro reazioni. Questo è stato importante per riconoscere le dinamiche del gioco, collegarle agli obiettivi ed evitare il sorgere di risentimenti tra le persone, dimostrando quanto sia facile sabotare e/o essere sabotati nelle nostre attività di tutti i giorni.
Ultima attività di questo primo incontro è stata quella di fornire ad ogni partecipante un post-it. Tutti sono stati invitati a scrivere il proprio nome e ad attaccarlo come un badge. L’animatore ha messo un po’ di musica ed ha spiegato ai partecipanti di dover passeggiare per la stanza a ritmo della stessa, ballando o semplicemente camminando. Ogni volta che la musica veniva fermata i ragazzi si ritrovavano davanti al compagno e dovevano scrivere un complimento sul suo post-it, una cosa bella che vedevano nella persona di fronte oppure la prima cosa positiva che avevano pensato di lui o di lei. Quando tutti avevano finito di scrivere il proprio messaggio sul post-it altrui l’animatore rimetteva la musica e i partecipanti ricominciavano a ballare/camminare. L’azione è stata ripetuta 5-6 volte.
Il movimento fisico, unitamente al clima giocoso ha consentito di creare quella situazione di amalgama di gruppo desiderata all'inizio dell'attività. Dopo la fine dell’esercizio ogni partecipante ha potuto leggere i complimenti che hanno scritto gli altri e condividere le emozioni. Le proposte formative hanno avuto un ottimo riscontro. La timidezza e l’inibizione della fase iniziale dell’incontro ha ceduto il passo ad una matura interazione tra i partecipanti, creando dinamicità e armonia. I partecipanti hanno gradito le attività proposte: attraverso il gioco tutti hanno sviluppato un sentimento di gruppo e hanno sentito accrescere la fiducia in se stessi e verso gli altri.